Le piante grasse vengono chiamate anche succulente per alcune loro specificità Sono belle, ma attenzione ad alcune di esse tenute in casa
Le piante grasse, o più correttamente le succulente, vengono chiamate così per la loro capacità di assorbire acqua ed immagazzinarla. In questo modo tenerle in casa è decorativo e semplice. Alcune di esse producono anche fiori molto colorati. La riserva d’acqua immagazzinata durante la pioggia, o quando la pianta viene innaffiata, serve ad irrigare nei periodi di siccità. La pianta riesce a distribuire la riserva d’acqua per tutta la pianta, fino alle periferie più estreme. Il nome succulenta deriva dal tessuto, appunto, succulento, che è più resistente ed ha delle pareti ingrossate rispetto alle altre piante.
Una delle caratteristica delle piante grasse, da non confondere con i cactus, è la quasi tolale assenza di foglie, se non di piccole dimensioni sferiche. Spesso le foglie sono sostituite dalle spine. La forma di crescita è compatta: colonnare, sferica o a cuscino compatto. Le zone di provenienza possono essere le più dissimili. Infatti ci sono delle piante grasse nostrane ed alcune che arrivano dall’America Latina. È fondamentale sapere la provenienza della succulenta perché in base ad essa si deve sapere il periodo di innaffiatura. Uno dei motivi principali di morte della pianta grassa infatti, è l’irrigazione eccessiva.
Uno dei motivi principali per avere le piante grasse in casa, oltre che per il loro aspetto estetico molto gradevole, è che sono facili da mantenere. Solitamente si adattano facilmente ai climi caldi, dove molte altre piante muoiono, nonostante l’irrigazione. Anche in termini di concimazione richiedono poca cura. E questo è un vantaggio per chi non ha esattamente il pollice verde.
Ma chi possiede le piante grasse deve stare attento a tenerle in casa. Alcune di esse possono essere pericolose. Prima allerta per le spine. Sono lunghe circa 10 centimetri. In generale sono le cactacee, una varietà particolare di succulente, ad avere le spine per proteggersi dagli animali erbivori. Ma anche gli esseri umani devono stare attenti. Anche se non letale, pungersi con le spine può essere doloroso.
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Si deve stare attenti soprattutto alle piante grasse potenzialmente velenose tenute in casa. Il genere delle Kalanchoe rilascia un lattice irritante dai tagli presenti sui tessuti. Le sostanze irritanti devono essere tenute sotto controllo specialmente dalle persone con la cute sensibile, dai bambini, e non devono entrare in contatto con gli occhi.
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Allo stesso modo sono etichettate come velenose le Euphorbie, a volte provviste di grandi spine. Ma anche il Opuntia ficus-indica, meglio conosciuto come fico d’India, può essere dannoso. Basti pensare alle minuscole spine presenti nei sui frutti, che se non si sbucciano con cura riempiono le mani di chi le afferra. L’importante è essere cauti e non sottovalutare i rischi delle piante grasse tenute in casa. È consigliabile farsi dare istruzioni dal vivaista al momento del’acquisto, con tutte le specifiche e le precauzioni da prendere.
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