Non a tutte le piante necessitano di terriccio. Ma è importante sapere come coltivarla e prendersene cura
Una delle prime lezioni imparate a scuola è che le piante necessitano, per sopravvivere, di due elementi: ovvero terra e acqua. La seconda è fondamentale affinché queste possano vivere e prosperare, facendo attenzione che a non somministraglierla troppa perché altrimenti si rischia di incorrere nel marciume radicale.
Ma per quanto abbiano insegnato a tutti noi che pure il terriccio sia fondamentlae affincé si possano sviluppare le radici, questa non sempre è fondamentale. Infatti esistono alcune piante aree, le cui radici sono in grado di purificare l’aria senza aver bisogno di substrato.
Le piante che non richiedono terriccio
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Sembra impossibile da credere ma le piante aree non necessitano di terriccio per purificare l’aria. Si tratta di quelle appartenenti al genere Tillandsia, Queste sono originarie del Sud America e appartengono al genere delle Bromeliacee.
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Ma queste non avendo nessun terriccio affinchè possano sopravvivere è bene sapere che queste necessitano di cure oculate per prosepare. E’ bene sapere che, non avendo la terra, le Tillandsia ottengono il nutrimento non dall‘impianto radicale ma dalla peluria presente sulla foglie. Le radici, infatti, hanno lo scopo unico di fissare la pianta a tronchi e rocce.La peluria superficiale in realtà sono estroflessioni superficiali simili a peletti. Questi sono chiamati tricomi e permettono di sfruttare l’umidità ambientale per assorbire l’umidità.
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Queste piante variano l’aspetto in base alla loro specie e si possono adeguare ad ogni stile presente in casa la Tillandisa caput medusae hanno forme sinuone, mentre le Tillandisa usneoides sono caratterizzate da folti ricci. Inoltre queste sono caratterizzate dalla capacità di purificare l’ambiente.
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E’ bene garantire alle Tillandise un’esposizione alla luce e diretta e costante. E’ bene, dunque, posizionarle vicino a porte e finestre in stanze ben illuminate. E’ importante poi l’irrigazione. Questa deve avvenire o tramite nebulizzazione tramite spruzzino o tramite l’immersione totale. Il concime migliore è quello per le orchidee. E’ bene diluirlo in acqua ogni quattro mesi. Ovvero in base ai periodi di fioritura.