E’ una delle piante più pericolose al mondo e non ci si può neanche avvicinare senza le adeguate protezioni: tutto sulla “pianta dei suicidi”.
Una delle piante più pericolose al mondo ha fatto molto discutere in più di un’occasione: ha un effetto urticante e nessuno può toccarla senza le dovute precauzioni. Non è letale, ma ha degli effetti collaterali terrificanti, che possono portare alla morte. Si tratta della cosiddetta “pianta dei suicidi”, il cui nome scientifico è Dendocnide Moroides Chew ed è comunemente nota anche come gympie o gympie gympie.
Lontana parente dell’ortica, appartiene alla famiglia delle Urticaceae e dà una sensazione di bruciore estremamente dolorosa e che può durare davvero per svariate settimane. Questa pianta è nota da sempre, ma solo una sessantina di anni fa, avvenne un episodio che venne scientificamente provato e che la portò a essere considerata di fatto la pianta più pericolosa al mondo.
Difatti, nel 1963, il biologo Ernie Rider fu colpito inavvertitamente in faccia e sul busto dalle foglie di questa pianta urticante e ne descrisse gli effetti. Raccontò nei suoi diari di un dolore insopportabile per 2-3 giorni, che gli impediva di lavorare o di dormire. La fase acuta durò altri 15 giorni, ma addirittura per due anni il dolore si riacutizzava ogni volta che faceva una doccia fredda.
Quella del biologo Rider non è un’esperienza isolata e sono tanti coloro che ne hanno documentate di simili: una delle vicende che ci ha particolarmente colpito è quella di una donna di 42 anni, diventata l’ultima vittima della pianta dei suicidi dopo essere caduta in un fosso mentre era in bicicletta. Ha descritto l’esperienza come essere a contatto con il fuoco, ma ha spiegato che il peggio è arrivato addirittura in un secondo momento.
La vicenda più incredibile è però quella di un soldato australiano, che utilizzò la pianta dopo aver fatto i propri bisogni nel bosco e rimase ricoverato per tre settimane. Una volta dimesso, non si riprese mai e per il dolore arrivò a togliersi la vita con un colpo di pistola. Altre vittime hanno descritto il dolore causato dalla pianta come insopportabile, addirittura paragonandola a un’ustione con l’acido.
La Dendocnide Moroides è un’antica antenata dell’ortica ed è considerata come una delle piante più pericolose al mondo. Deve il suo appellativo alla vicenda narrata poc’anzi del suicidio del soldato e dà dei sintomi particolarmente violenti. Infatti, causa un dolore atroce in tutto il corpo e non ci si può avvicinare se non con delle protezioni adeguate.
Per altri, l’origine del nome è legato al fatto che molti cavalli, una volta entrati a contatto, per il dolore insopportabile si sarebbero poi tolti la vita gettandosi dalle scogliere. Il dolore scaturito dal contatto con la pianta, peraltro, si ripresenta anche a distanza di anni con un’intensità maggiore, come testimoniato da chi purtroppo l’ha toccata.
Di per sé non è una pianta che uccide l’uomo, mentre altre sono le piante mortali. Sta di fatto che dopo averla toccata, la vita delle persone diventa una sofferenza enorme. Nonostante le sue foglie a forma di cuore, la Gympie Gympie è estremamente pericolosa e un semplice contatto con la sua peluria ha appunto effetti che durano per anni. Non fatevi dunque ingannare dal suo aspetto gradevole e state attenti anche solo a sfiorarla.
Originaria dell’Australia, questa pianta è diffusa nell’Est del Paese e in altre zone del continente oceanico: si trova infatti nelle Piccole Isole della Sonda e a Vanuatu. Nel Queensland è molto comune, mentre è rara nelle zone più meridionali. Basti pensare che nel Galles del Sud è considerata una pianta a rischio estinzione e nonostante la sua pericolosità viene considerata specie protetta.
Nelle lande australiane, l’incontro con la “pianta dei suicidi”, che è avvenuto presso le popolazioni aborigene, ha spinto chi è entrato a contatto a dimenticare qualsiasi altro contatto con piante dall’effetto urticante. Addirittura viene sottolineato spesso che le sue bacche siano commestibili e gradevoli, ma in pochi osano avvicinarsi per raccoglierle.
La risposta a questa domanda è negativa, sebbene qualche tempo fa la Gympie Gympie è stata esposta nel Regno Unito, precisamente all’Alnwick Garden nel Northumberland, uno dei giardini botanici più importanti al mondo, come parte di una mostra sulle 100 piante tossiche o narcotiche più conosciute sulla Terra.
Questa mostra è stata anche criticata, ma c’è chi ha fatto anche qualcosa in più rispetto al giardino botanico britannico. Difatti, sempre nel Regno Unito, un botanico appassionato di piante rare di nome Daniel Emlyn-Jones aveva precedentemente piantato la Gympie Gympie e l’aveva messa in gabbia, con tanto di segnale di pericolo.
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