Sembra una domanda superflua eppure a quanto pare nel 2023 è ancora necessario chiedersi se la sperimentazione animale che, è stato scientificamente dimostrato in realtà non ha i benefici sull’uomo che si vorrebbe credere, è ancora qualcosa che possa essere tollerato
Un video diffuso attraverso i social dalla associazione Anima, che opera in Danimarca, ha registrato il momento in cui alcuni carichi di beagle sono atterrati all’aeroporto di Copenaghen per poi essere smistati e utilizzati in vari centri di ricerca, alcuni dei quali è lecito supporre si trovano anche in Italia. Il tema della sperimentazione animale continua ad essere un tema che non riesce a trovare una soluzione che possa evitare sofferenze inutili agli animali. Nel 2022, con il decreto Milleproroghe, è stata per esempio posticipata al 2025 l’applicazione del divieto proprio della sperimentazione sugli animali in alcuni ambiti.
Eppure stando per esempio a quanto riportato da Lav sul proprio sito ufficiale le alternative alla sperimentazione sugli animali esistono e possono essere utilizzate. E sempre da Lav arrivano informazioni riguardo la quantità di test che prima venivano svolti proprio su esseri viventi e che invece adesso hanno gli stessi risultati in vitro. L’iter per eliminare la sperimentazione animale del tutto è comunque ancora piuttosto lungo e questo significa altri animali sottoposti a dolore.
I beagle che piangono a Copenaghen
Il video è stato distribuito dalla associazione no profit Anima.dk che, secondo quanto scritto sul suo profilo Facebook, ha lo scopo dichiarato di dare “voce agli animali” e “creare un mondo migliore per tutti gli animali“. La sua battaglia ovviamente si muove su diversi ambiti e molto di recente è stato pubblicato un video con alcune immagini di un carico di beagle arrivati dagli Stati Uniti per poi essere suddivisi tra diversi laboratori di ricerca. La vita straziante cui gli animali sono indirizzati inizia proprio nella pancia di questi aerei enormi in cui vengono trasportati, ognuno chiuso all’interno di un trasportino.
Gli animali verranno poi suddivisi in vari Paesi non solo per la sperimentazione dei farmaci ma anche per valutare le reazioni delle sostanze chimiche nonché l’efficacia gli eventuali strumenti e attrezzature mediche. Gli attivisti si muovono da anni per fermare in tutti i modi questo traffico e ci sono alcune personalità del mondo del cinema, della musica e dello spettacolo che hanno più volte fatto sentire la propria voce. Uno delle proteste forse più eclatanti è forse quella che risale al 2021 quando la popstar Will Young ha deciso di incatenarsi ai cancelli di un centro in cui vengono proprio allevati i beagle per la sperimentazione, ad Huntington nel Cambridgeshire.
Ci sono alternative?
Secondo alcuni le alternative ai metodi di sperimentazione sugli animali al momento non sono affidabili ma vale la pena sottolineare come sul sito di EFSA, Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, esista una sezione dedicata proprio ai metodi alternativi alla sperimentazione animale e esiste anche una legislazione europea, la direttiva 2010/63/UE che pone lo scopo di ridurre, sostituire e perfezionare metodi di ricerca che possano avere un impatto minore sulla vita degli animali. I tre principi della legislazione europea sono proprio la sostituzione, ovvero l’utilizzo di metodi non animali dove possibile, la riduzione, ovvero lavorare per far sì che nel caso di sperimentazione animale il numero dei soggetti sia ridotto, e poi il perfezionamento in modo tale da ridurre al minimo la sofferenza degli animali. Non è di certo una consolazione per le migliaia di cani, gatti, ma anche topi e scimmie nonché conigli che vengono ogni anno utilizzati come soggetti alternativi nella ricerca ma può porsi come passo avanti per mantenere aperto il dialogo a riguardo.