La Pianura Padana senza smog è una realtà e non solo un auspicio o un sogno irrealizzabile. Lo stop forzato per la lotta contro il coronavirus ha un effetto collaterale benefico per l’ambiente. Lo smog e l’inquinamento che affligge la Pianura Padana si è ridotto in maniera significativa. Il dato è stato dimostrato da diversi esperti nel mondo.
Pianura Padana senza smog: un sogno che diventa realtà
Anche in Italia cala lo smog, soprattutto al Nord, dove l’inquinamento è notoriamente più diffuso. I dati con questa inversione di tendenza sono emersi in seguito alle restrizioni decise dalle amministrazioni locali e dal governo per arginare la diffusione del coronavirus.
La qualità dell’aria è migliorata. L’inquinamento nel Nord Italia è decisamente calato, soprattutto sulla Pianura Padana. Questo è accaduto per via delle zone rosse dove non è possibile circolare. Ma anche per la chiusure delle scuole e di altre attività produttive e commerciali imposte dalla lotta al coronavirus.
A parlarne è stato su Twitter Santiago Gassò, ricercatore dell’Università di Washington e associato della Nasa. L’esperto ha postato sul social quattro foto dell’Italia ripresa dai satelliti. Il commento: “In un mese c’è un netto calo dei livelli di No2 (ovvero di diossido di azoto, ndr), un indicatore di inquinamento, nel Nord Italia secondo il sensore satellitare”.
In one month, there is a clear decrease of NO2 levels (a pollution marker) in northern #Italy according to the satellite sensor @tropomi @avoiland @elisa_ox @blefer @rjswap pic.twitter.com/FnSz4AtT8q
— Santiago Gassó (@SanGasso) March 11, 2020
L’inquinamento si è ridotto davvero. I livelli di diossido di azoto sono diminuiti. E questo si vede chiaramente dalle immagini del satellite Sentinel 5. Il satellite fa parte del programma europeo Copernicus, gestito da Commissione Europea e Agenzia Spaziale Europea (Esa).
Le foto pubblicate su Twitter da Santiago Gassò mostrano l’evoluzione della presenza del diossido di azoto nell’aria a partire dalla settimana del 14 febbraio.
Le foto dell’Italia dai satelliti
I sensori Tropomi (Tropospheric Monitoring Instrument) di cui il satellite Sentinel-5 Precursor è dotato, hanno rilevato una riduzione progressiva dell’inquinamento dovuto al diossido di azoto (la nube rossa).
Tale tipo di gas nocivo è il risultato dell’ossidazione del monossido di azoto. E viene emesso nell’atmosfera dai combustibili fossili, quindi in particolare dai veicoli a motore e dalle fabbriche industriali.
La riduzione dell’inquinamento è legata principalmente alla riduzione del traffico delle automobili sulle strade e autostrade. Ma anche alla limitazione delle attività commerciali e alla chiusura delle scuole. Tutti provvedimenti mesi in atto in Italia per contrastare la diffusione dl coronavirus.
A commentare il dato sulla Pianura Padana senza smog è stato anche un altro esperto della Nasa, Ryan Stauffer. Che ha pubblicato una gif animata dalla quale si nota chiaramente la riduzione dell’inquinamento.
The #coronavirus lockdown, combined with overall emissions reductions have led to the lowest NO2 pollution ever observed over #Italy (boxed area) for the past week. This work follows up on imagery pointed out by @SanGasso and others. Data from the Aura satellite OMI instrument: pic.twitter.com/ehhJXwzuhA
— Ryan Stauffer (@ryans_wx) March 15, 2020
Nel suo tweet si legge: “Il blocco da #coronavirus, combinato con la riduzione complessiva delle emissioni, ha portato, nell’ultima settimana, all’inquinamento da NO2 più basso mai osservato su #Italia (area evidenziata nel quadrato). Questa osservazione fa seguito alle immagini segnalate da @SanGasso e altri. I dati provengono dallo strumento OMI sul satellite Aura”.
Less air pollution over China. Looking bright..
Courtesy of nasa.#COVID19 pic.twitter.com/bzzndOd70R— 🅼🅴🅻🆅🅸🅽🆆🅾🅽🅶 (@mwhc) March 19, 2020
Un effetto simile era stato rilevato dai satelliti anche in Cina, nel pieno dell’emergenza coronavirus. Anche in quel caso le immagini raccolte dalla Nasa e dai satelliti di monitoraggio dell’inquinamento dell’Esa mostravano livelli di diossido di azoto sensibilmente calati nel periodo tra gennaio e febbraio 2020.