I pidocchi sono l’incubo dei bambini piccoli e dei genitori. L’età scolare e prescolare è quella più a rischio. Quando ci si trova in maggior pericolo
I pidocchi sono il nome comune per identificare i pediculosi, degli insetti che vivono esclusivamente come parassiti dell’uomo. Infatti non riescono a sopravvivere a lungo fuori dal corpo umano. Si nutrono di sangue e si riproducono molto rapidamente, tanto da creare un’infestazione sul corpo del soggetto. I più comuni sono i pidocchi dei capelli o dei peli. Si annidano nei capelli e lì depongono le loro uova. Grazie a zampe uncinate camminano senza problemi sul capello o sul pelo. Per individuarli, se non si trovano ad occhio nudo, si può tentare cercando le uova, piccole formazioni bianche attaccate al capello. Rimuoverle non è semplice. Prima di tutto si devono uccidere i parassiti con uno shampoo acquistato in farmacia. E poi ci si deve assicurare di aver rimosso tutte le uova. Anche solo una rimanente e viva può riproporre l’infestazione.
Poi ci sono i pidocchi del corpo, i più pericolosi, anche se tutte le specie sono nocive. Essi possono trasmettere malattie epidemiche quali tifo esantematico, febbre ricorrente e febbre delle trincee. Fortunatamente sono piuttosto rari. La terza tipologia sono i pidocchi del pube, che hanno una forma più schiacciata, e da qui viene il nome piattole. Si annidano nei peli del pube.
I pidocchi, a differenza di quanto si creada, hanno poco a che fare con l’igiene personale. Ovviamente chi vive in luoghi molto affollati ha maggior rischio di trasmissione. Tuttavia essi sono diffusi nei Paesi ad alto come a basso reddito. L’infestazione nel corpo si manifesta con pruriti intensi nelle zone interessate, quali capelli o pube. Il prurito manifesta la presenza di infezione che a sua volta prevede la comparsa di dermatiti, impetigine e altre affezioni simili dovute a stafilococchi. Le lendini, le uova, si schiudeono mediamente dopo sette giorni dalla deposizione e sono lunghe circa 1 mm. Si trovano nella parte del capello più vicino alla radice, dove la temperatura e l’umidità, che ne favoriscono la schiusa, sono più alte.
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La trasmissione può essere accidentale tramite la frequentazione di mezzi pubblici affollati oppure in maniera indiretta attraverso la condivisione di cuscini, imbottiture di sedie e poltrone, materassi, coperte, asciugamani, abiti, spazzole, pettini e tavolette del water nei bagni pubblici. Anche se questi casi sono molto più rari perché i pidoccjo vivono poco al di fuori del corpo umano, per cui è difficile che rimangano a lungo in un luogo esterno aspettando la prossima vittima.
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I comportamenti più a rischio di trasmissione sono senza dubbio il contatto diretto attraverso la vicinanza stretta o scambiarsi cappelli, sciarpe tra bambini in età scolare o prescolare. Anche gli adulti possono essere contagiati se in famiglia hanno un bambino con i pidocchi. La specie più comune, quella dei capelli, è più frequente nelle bambine perché hanno i capelli più lunghi, in cui i pidocchi possono nascondersi di più.
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