Riaffiorano le pietre della fame, testimonianze della crisi idrica

Sono grandi rocce situate nell’Elba, fiume tra Repubblica Ceca e Germania. Riaffiorate in conseguenza alla siccità, riportano messaggi che le hanno fatte battezzare pietre della fame

Pietre della fame
Pietre della fame (Facebook)

Il 2022 è stato, ed è ancora, un anno disastroso per l’uomo e l’ambiente. La parola chiave è crisi. Crisi energetica, crisi economica, crisi idrica, crisi climatica e chi più ne ha più ne metta. Si devono fare doverosi distinguo. Che la parola crisi ormai identifichi il presente è palese. Tuttavia il terrorismo innescato da questo termine non deve far abbandonare quel filo di speranza per il futuro che l’essere umano conserva sempre per istinto di conservazione. La crisi è un passaggio, un cambiamento, in questo caso senza dubbio negativo, ma che si può convertire in qualcosa di differente. Serve accogliere i segnali del presente – e l’insegnamento del passato – e misurare le azioni su di essi.

Un segnale, che è più che altro testimonianza, è l’emersione dall’Elba delle cosiddette pietre della fame. L’Elba è un fiume che attraversa Repubblica Ceca e Germania. Le popolazioni antiche, nonostante la loro minor longevità, erano molto attente ai posteri, nella convinzione che ciò che viene “inciso sulla pietra” oggi, in questo caso letteralmente parlando, servirà come monito o insegnamento per il futuro.

Le pietre della fame, cosa sono e cosa raccontano

Pietre della fame
Pietre della fame (Facebook)

Lo scienziato climatico Karsten Brandt ha affermato all’emittente tedesca Deutsche Welle:“Abbiamo poca acqua e per di più con temperature molto elevate. La combinazione di questi due fattori è letale per piante acquatiche, pesci e altri animali”. E questa affermazione, oltre che essere confermata dalla tangibile assenza di acqua e diminuzione dei livelli fluviali, viene confermata dalle pietre della fame. Sono rocce situate nell’Elba, che riportano incisioni relative ai periodi di carestia dovuti alla siccità. Lungi dall’essere cattivi presagi, sono iscrizioni su pietra che vengono riportate ad un livello considerato di allarme.

Detto in parole povere, le scritte sulle pietre in tempi di piogge ed abbondanza idrica non risultano visibili, perché coperte dall’acqua. Quando affiorano significa che il livello del fiume ha raggiunto un punto pericoloso, che in passato è stato indice di carestie. E nell’estate 2022 sono tornate visibili.

La prima incisione risale al 1417, quando gli insediamenti tedeschi si diffondevano in tutta Europa. “Pietre della fame”, Hungerstein, è la traduzione di questa pratica che i popoli antichi usavano come promemoria. Nei secoli a seguire si è mantenuta la tradizione di incidere messaggi riferenti a periodi di siccità e carestia.

Numerose pietre della fame sono state erette tra il 1816-1817, epoca di penuria di cibo a seguito delle eruzioni del vulcano Tambora. La pietra più esemplificativa, e relativa proprio alla crisi idrica, si trova nel fiume Elba, a Děčín, Repubblica Ceca, e risale al 1918. “Wenn du mich siehst, dann weine” (“Se mi vedi, piangi”). Ascoltare la voce del passato dà fin troppi indizi sul presente, serve solo dargli credito.

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