In Romania avviene un fenomeno particolare con protagoniste delle pietre chiamate “trovants” che presentano peculiarità degne di nota: andiamo a scoprire insieme di cosa si tratta
I fenomeni naturali a volte sono davvero strabilianti e lasciano stupefatti per la straordinaria capacità che ha la natura di palesarsi in mille sfaccettature, forme e colori. Alcuni di questi sono particolarmente incredibili, tanto da suscitare suggestione e mistero nei più. Eppure ciò che sembra magico è in realtà un semplice fenomeno fisico o, comunque, presenta una spiegazione scientifica alla base del suo avvenire. In ogni angolo del Pianeta gli esempi di questi effetti speciali, che la natura mette in mostra, sono diversi ed ognuno rappresenta la magia intrinseca in ogni aspetto del mondo davanti ai nostri occhi.
L‘Aurora Boreale che incanta dalla Scandinavia in tutto il suo splendore, il Lago Natron che si estende a 600 metri di altitudine in Tanzania, dove la concentrazione di carbonato idratato di sodio e di batteri dal pigmento rosso conferiscono una colorazione marziana e una miscela letale per gli organismi viventi. E che pensare delle Cascate rosso sangue che colorano l’Antartide grazie ad una particolare reazione chimica tra ferro e ossigeno, o dei Cerchi di Fate che, in Namibia, rendono magico e surreale il deserto con ciuffi di erba tra la sabbia. E in Romania ci sono invece delle pietre fuori dal comune.
Siamo nella misteriosa Romania, terra di vampiri e succhiasangue, dove nel piccolo paese di Costesti avviene un prodigioso fenomeno geologico. Protagoniste le pietre che sembrano avere una vita propria, tanto da crescere in dimensioni e da muoversi. Impossibile direte voi, eppure è così e la spiegazione risiede come sempre nella scienza. Tutto potrebbe risalire alla composizione stessa delle pietre rumene, fatte di concrezioni di arenaria che a contatto con l’acqua piovana reagiscono, permettendo una fuoriuscita che appare come un’espansione della roccia originaria. In realtà il fenomeno è lentissimo e si materializza in centinaia di anni e nessuno ha mai visto l’effettivo strabordare della roccia “figlia”.
La loro storia è così antica e suggestiva da rimanere impressa nella mente, iniziando ben 7 milioni di anni fa quando al posto della cava di pietra vi era il delta di un fiume. Le indagini fatte hanno rilevato la presenza di sedimenti, arenaria e argillite combinate con sostanze minerali disciolte nelle acque preistoriche. Il termine “trovant” in rumeno significa proprio sabbia cementata che poi, durante le piogge, raccoglie e ingloba i minerali dando origine alla pressione interna che fa aumentare il volume della pietra. Un fenomeno bizzarro che lascia perplessi anche gli scienziati.
Il Muzeul Trovantilor è gestito dall’associazione Kogayon ed è a metà tra un museo a cielo aperto ed una riserva naturale protetta. Qui è possibile trovare un numero rilevante di “trovants”, le pietre viventi che crescono. Il sito è stato proclamato Patrimonio dell’Umanità Unesco regalandoci un luogo davvero affascinante e fuori dal comune. Quelli che un tempo erano piccoli ciottoli nel tempo si sono trasformati in massi veri e propri dalle ragguardevoli dimensioni che possono arrivare ai 10 metri di diametro. Gli spostamenti rilevati sono dovuti principalmente alla modifica della forma dei sassi che possono così inclinarsi per il cambiamento di peso, modificando la posizione originaria.
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