Le pile esauste vengono spesso gettate nella raccolta indifferenziata. Errore. Sono altamente inquinanti. Quali sono le tipologie e dove possono essere riciclate
Quando si parla di raccolta differenziata anche le persone più virtuose possono avere dei dubbi in proposito. Alcuni oggetti, specie se non di uso quotidiano, possono generare confusione. È per questo che ogni Comune pubblicizza online e tramite altri canali qual è la destinazione giusta per ogni rifiuto. Anche perché ogni località può avere delle differenze nella gestione della spazzatura. Ed i cittadini o turisti devono esserne informati, anche per evitare delle sanzioni.
Le pile esauste sono tra i materiali che più frequentemente vengono gettati in maniera sbagliata. Esistono due tipologie diverse di pile. Ed ognuna di esse ha diversi materiali inquinanti e tossici. In attesa di trovare il posto giusto per gettare le batterie usate, non è consigliabile tenerle a lungo in casa. Dopo un po’ di tempo inizierà a fuoriuscire del liquido corrosivo che può rovinare l’elettrodomestico in cui sono inserite o anche nuocere alla pelle tramite il contatto.
Come specifica doverosamente la guida alla raccolta differenziata del Comune di Roma, è bene sapere con cosa si ha a che fare. Le pile contengono materiali inquinanti, tossici ed altamente nocivi. Che nella maggior parte dei casi sono metalli. Le batterie si dividono in due tipologie. La prima, primaria, è la pila non ricaricabile, che dunque quando smette di funzionare deve essere gettata.
Essa contiene delle leghe che possono essere di vari tipi: zinco – carbone; alcalino – manganese; litio; zinco – aria; ossido d’argento. Ognuna di esse serve per una diversa potenza. Le pile secondarie invece sono quelle ricaricabili, che hanno un accumulatore che può essere svuotato e riempito più volte. I metalli in esso contenuto sono: piombo; nichel – cadmio; nichel idruro metallico; ioni e polimeri di litio.
Da queste premesse risulta chiaro che gettare le pile nell’indifferenziata che poi va a finire in discarica è un grosso errore. Esse generano sostanze tossiche molto volatili, che possono diffondersi nell’aria. Per la raccolta delle pile esauste ci sono dei contenitori appositi, di solito posti davanti a supermercati, rifornimenti di benzina o tabaccai. In alternativa si possono consegnare alle isole ecologiche. È piuttosto facile, se la destinazione è giusta, scomporre le pile e riciclare ogni materiale in esse contenute.
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