L’impressionante storia del pilota aereo risucchiato in volo dai finestrini rotti: quello che è accaduto lascia senza parole.
Il 10 giugno 1990, un aereo in viaggio da Birmingham a Malaga subì un incidente devastante, che è ricordato ancora come uno dei disastri più incredibili della storia dell’aeronautica civile, soprattutto per l’epilogo di questa vicenda. Dopo appena 13 minuti di volo, l’aereo, un Boeing 737, raggiunse i 7.000 metri di altezza quando due finestrini della cabina di pilotaggio si ruppero.
Quello che accadde ai membri dell’equipaggio in cabina di pilotaggio è qualcosa di terribile e al contempo assurdo: il capitano Tim Lancaster fu risucchiato violentemente dal suo sedile a causa della decompressione, sbattendo la testa e la parte superiore del corpo contro la struttura metallica dell’aereo. La sua maglietta fu strappata via e il suo corpo fu quasi completamente estratto dalla cabina.
Immediatamente dopo, nel giro di alcuni istanti, l’assistente di volo Nigel Ogden, con grande prontezza, intervenne riuscendo a tenere fermo il corpo del capitano, afferrando le sue gambe e cercando di mantenere Lancaster dentro la cabina. Nonostante la violenza del vento e la confusione a bordo, Ogden sentiva se stesso essere risucchiato verso l’esterno, ma fortunatamente un altro assistente di volo, John Howard, si precipitò a dargli una mano.
Quest’ultimo, stando a quanto raccontano le cronache, afferrò la cintura dei pantaloni di Ogden per impedire che venisse risucchiato a sua volta e lo aiutò a tenere il capitano al sicuro, avvolgendo anche la tracolla del capitano intorno a sé. Un effetto domino che stava per avere degli effetti devastanti. Perché il lieto fine di questa incredibile vicenda forse deve ancora arrivare.
Nel mentre si evitava che i membri dell’equipaggio venissero sbalzati via, il copilota Alistair Atchison, che era stato colpito dalla decompressione e aveva perso conoscenza, riuscì a riprendersi e, con grande lucidità, prese il controllo dell’aereo. Nonostante le difficoltà, riuscì a mantenere l’aereo stabile e a effettuare un atterraggio di emergenza all’aeroporto di Southampton.
Tutto questo però avveniva mentre il primo pilota Lancaster stava perdendo i sensi a causa di venti ad oltre 800 chilometri orari che si infrangevano su di lui ed a causa di un’aria assai rarefatta. Alcune rare immagini del membro dell’equipaggio che praticamente viene “trasportato” fuori dal volo aereo sono davvero sconvolgenti: restare in quelle condizioni per una ventina di minuti è qualcosa di estremamente angosciante.
Lancaster fu trasportato d’urgenza in ospedale, dove fu curato per congelamento e fratture multiple a causa dei 20 minuti passati in volo in condizioni estreme. La sua sopravvivenza fu considerata un miracolo, e l’incidente rimase uno dei più drammatici nella storia dell’aviazione, testimoniando l’eroismo dell’equipaggio e la determinazione del copilota. Se vuoi approfondire, leggi un altro articolo su questa vicenda.
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