Pioggia e energia: la nuova frontiera del rinnovabile

Una nuova ricerca direttamente dalla Cina è riuscita a sfruttare il potenziale energetico della pioggia per creare energia rinnovabile.

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Acqua piovana (Foto da Adobe – Canva) – ecoo.it

Lo sfruttamento della risorsa idrica per la produzione di energia è piuttosto datato. Non è una novità che l’acqua, con il suo movimento, possa essere utile all’avvicendamento delle energie rinnovabili. Nell’ultimo anno, su scala mondiale, è stato molto l’investimento in termini economici e di risorse umane per mettere a punto nuovi progetti che supportassero le fonti rinnovabili. Senza dubbio, specialmente in Europa, le materie prime maggiormente utilizzate sono l’eolico ed il solare. Ma non si deve sottovalutare il potenziale dell’acqua e della pioggia.

Oltre a d essere fonte di vita irrinunciabile, l’acqua piovana può essere raccolta e purificata anche in ambito urbano, per aiutare il settore agricolo a superare il flagello della siccità e della crisi idrica. Ma non è a questo tipo di utilizzo che hanno pensato i ricercatori della Tsinghua University in Cina.

L’utilizzo della forza di ogni singola goccia di pioggia

La ricerca è stata focalizzata sul modo di catturare e sfruttare l’energia di caduta di ogni singola goccia di pioggia. Al pari del vento, lo spostamento dell’acqua che cade dall’alto produce elettricità, e questa è a tutti gli effetti una fonte energetica rinnovabile. Anche questa idea non è nuova, ma lo è la modalità di sfruttamento.

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Acqua piovana (Foto da Adobe – Canva) – ecoo.it

Il funzionamento è simile a quello dei pannelli solari. Si tenta di recuperare la forza di ogni goccia di pioggia grazie a generatori a ponte con sub elettrodi, installati su pannelli di vario spessore, è possibile produrre elettricità sia con delle gocce di grandi dimensioni che con la pioggia leggera, fenomeno più comune in molti Paesi. I pannelli hanno l’ambizione di raggiungere la potenza di 200 watt per metro quadro. Questo sistema può essere utilizzato ed installato anche su edifici pubblici ed abitazioni private, al pari dei pannelli solari, incrementando la possibilità dell’autonomia energetica di alcuni distretti.

Il potenziale utilizzato è quello dell’energia cinetica della pioggia. Purtroppo, a differenza del sole, la risorsa non è presente ovunque, specialmente nei periodi di siccità. Questo può rappresentare un limite alla tecnologia rivoluzionaria in tema di fonti rinnovabili.

I pannelli idrici e fotovoltaici

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Fulmine (Foto da Adobe – Canva) – ecoo.it

Una tecnologia che combini l’utilizzo del sole e della pioggia allo stesso tempo sarebbe ideale, così da avere energia in tutte le stagioni. I pannelli solari per il momento sono tra i più utilizzati, ma devono ancora superare il problema dell’occupazione del suolo e del loro funzionamento, che può essere facilmente inficiato dalle alte temperature e da fattori climatici. In ogni caso le camere di incameramento, che funzionano come batterie ricaricabili sono indispensabili per avere l’energia anche in assenza di sole. Una prospettiva simile per la pioggia sarebbe auspicabile.

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