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Pipistrello in casa, come farlo uscire senza fargli del male

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Vi siete appena ritrovati con un pipistrello in casa, ecco quali sono le mosse da seguire per evitare che voi o lui vi facciate del male

pipistrello in casa, a riposo
pipistrello in casa, a riposo (Foto Canva) – ecoo.it

L’incubo dei capelloni è entrato in casa, cosa fare adesso? Parliamo dell’amico pipistrello e il nostro scopo è di dare tutti i consigli possibili per liberarvi, in maniera tranquilla e sicura, dell’animale penetrato, suo malgrado, nella vostra abitazione.

È inutile dirlo, ma ricordate, anche se il vostro battito cardiaco è così veloce da risultare al limite del collasso, il suo è messo peggio. Nell’esatto momento in cui vi incrocia ha più paura di voi, quindi siate comprensivi ed evitate di fargli del male. In fondo, è uno dei nostri migliori alleati contro le perfide zanzare. Avete un nemico comune, quindi fate squadra per riuscire a risolvere la situazione serenamente.

Nel caso questa breve premessa non vi abbia convinto, ricordate anche che quell’oscuro animaletto che nelle sere estive vola silenzioso sopra alle nostre teste, è un animale protetto. È illegale catturarli, detenerli come lo è nuocere a loro o ai loro rifugi. Questo si traduce anche nell’impedimento per legge, di rendere un pipistrello europeo, il vostro animaletto di compagnia.

Questi esserini sono nati per essere liberi, non forzateli a rimanere chiusi in una povera voliera. Cerchiamo di capire insieme le principali caratteristiche di questo minuscolo ammasso di pelo volante. Cominciamo con lo sfatare un mito, i pipistrelli ci vedono, tutte le tipologie europee almeno.

Certo, non sono dei falchi, ma hanno degli occhietti funzionanti. Semplicemente, in volo, non si affidano a quel tipo di vista. Dovete sempre ricordare che il loro regno è quello della notte, e che in quelle ore specifiche, non è facile vedere ciò che vi capita attorno. Soprattutto alle velocità che tengono questi esserini.

Non molti sanno che il volatile più veloce del mondo sul volo orizzontale, è proprio uno di questi mammiferi alati. Il pipistrello dalla coda libera messicano, infatti, riesce a raggiungere l’invidiabile velocità di 160 km/h nel volo orizzontale.

Come far uscire un pipistrello entrato in casa

La scoperta è stata fatta da un gruppo di ricercatori tedeschi. Questo amico estero ha quindi scalzato il Rondone dal Guinnes World Record. Prima, infatti, erano lui e l’assurda velocità di 110 km/h ad avere il primato del volatile più veloce sul volo orizzontale. Altri animali raggiungono velocità molto più inquietanti, ma in picchiata, come il falco pellegrino che supera i 300 km/h.

Con queste informazioni, potrete capire che regolarsi al buio risulta molto complicato. Quindi i pipistrelli hanno sviluppato un meccanismo molto particolare nel mondo animale. stiamo parlando dell’ecolocalizzazione o biosonar. Questo meccanismo, condiviso da molti altri animali, permette al pipistrello di mappare l’area che lo circonda.

Lui, tramite la bocca e le narici, produce dei suoni a bassa frequenza. Questi una volta dispersi nell’aria, per ovvie ragioni collideranno con le masse solide e torneranno all’animale, permettendogli quindi di mappare completamente tutto ciò che lo circonda.

Il sistema è così evoluto e raffinato, da permettergli di individuare anche i piccoli insetti e le ragnatele. La luce potrà disorientare, ma di notte sono i padroni assoluti del cielo. Nel caso ve ne doveste malauguratamente ritrovare uno in casa quindi, aprite le finestre, chiudete le luci e aspettate che faccia da sé.

Farlo uscire di giorno risulta molto spesso essere una condanna per il piccolo animale, che disorientato potrebbe andare a finire contro qualche muro o non riuscire a sfuggire a predatori come gatti e cani. Nel caso aveste urgenza di liberarvi di lui allora, consigliamo di rivolgervi al centro più vicino per la tutela degli animali selvatici.

L’Associazione Tutela Pipistrelli Onlus ha un numero verde presente online e lo stesso vale per l’ENPA. Se l’animaletto non è in qualche angolo buio della vostra casa ad attendere che il velo notturno copra la terra, allora la situazione potrebbe essere diversa.

Che rischi si corrono con l’animale in casa

Esiste però un secondo caso. Mentre nel primo caso il consiglio più utile è quello di non fare nulla e attendere, cercando solo di non far passare il messaggio secondo il quale cosa vostra potrebbe essere un confortevole rifugio, nel secondo caso le operazioni sarebbero ben diverse.

Poniamo che il pipistrello ora sia sull’asfalto o su un prato, in pieno giorno, chiaramente disorientato, cosa si dovrebbe fare? I numeri verdi sono sempre gli stessi. Chiamateli immediatamente e attendete l’arrivo di un volontario.

Nel mentre, se ve la sentite, procuratevi un panno o qualcosa di simile, e cercate di prendere il piccolo malcapitato. Avvolgetelo cercando di mantenerlo al caldo. Nel caso fosse disponibile, potreste anche aiutarvi con una bottiglia di acqua calda.

Dovreste semplicemente metterla vicino a lui e permettergli di assorbirne il calore. Sarebbe preferibile non tenerlo in mano ma in una scatola. Ricordate che sono pur sempre animali selvatici e che per questo motivo, rischiano di essere portatori di malattie trasmissibili all’uomo, come la rabbia.

E fidatevi, non è assolutamente qualcosa che avete voglia di sperimentare. Non per creare panico, ma chi non ha mai sentito parlare del film “28 giorni dopo”, dove il Cillian Murphy si trova alle prese con un Regno Unito distrutto proprio da un’epidemia aggressiva di rabbia.

Evitate il più possibile il contatto, pulite dove sporca se sta per molte ore in casa e lasciatelo libero di prendere la sua strada. Non vi pentirete di questa scelta quando lo vedrete mangiarsi tutte le zanzare della zona

Giovanni Cardarello

Giornalista pubblicista (ODG Umbria). Laureato con Master in Comunicazione. Romano del Quadraro, ma vivo in Umbria fra Spoleto e Terni. Sposato con Ilaria, ho tre figli. Mi occupo di sport, ambiente, cucina, politica, economia, lifestyle e gossip. Scrivo sui giornali, cartacei e online, dall'età di 14 anni. Dal 2017 lo faccio per il Gruppo Editoriale della testata

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