Un grande lago posizionato sui monti Pirenei presenta una particolare e inconsueta colorazione verde: scopriamo insieme i motivi di questo fenomeno
Il riscaldamento globale in atto sul nostro Pianeta sta provocando una serie di inenarrabili devastazioni a tutti i livelli. Lo scioglimento dei ghiacci e il conseguente innalzamento dei mari seguiti dall’aumento esponenziale della temperatura media globale sono gli effetti più evidenti, con danni e impatti negativi sugli ecosistemi coinvolti. Anche la crisi climatica si colloca tra le conseguenze nocive degli stravolgimenti a cui la Terra è sottoposta, esplicitandosi con calore estremo, siccità, alluvioni e ogni tipo di fenomeno atmosferico all’ennesima potenza.
Anche l‘acqua che ricopre i 3/4 della Terra sta subendo variazioni e alterazioni che stanno compromettendo la vita marina o lacustre con sconvolgimenti legati proprio all’innalzamento della temperatura. Una delle conseguenze che impatta negativamente sugli ecosistemi marini è l’arrivo in determinati bacini di specie mai viste prima che si spostano a causa del cambiamento e del calore eccessivo dell’acqua. Tutto questo porta a inevitabili modifiche anche nei cicli migratori delle specie che o non si muovono, o non ritornano dove dovrebbero o migrano dove non dovrebbero, in un rocambolesco disallineamento del sistema marino e lacustre.
Siamo nel cuore dei Pirenei francesi sulle sponde del grande lago Etang d’Areau le cui acque presentano una inconsueta e particolare colorazione verde. Gli esperti nell’analizzare il bacino montano evidenziano la presenza di un piccolo pesciolino introdotto dagli stessi pescatori e utilizzato come esca durante le battute di pesca lacustri. Il vairone è una specie di pesce lunga meno di 10 centimetri, che a volte riesce a liberarsi dall’amo in cui viene inserito come esca, presentando poi una straordinaria capacità riproduttiva, proliferando e alterando l’ecosistema in cui si viene a trovare. L’effettivo cambiamento è dovuto al fatto che il vairone si nutre dello zooplancton, i piccoli crostacei addetti alla pulizia delle acque dalle alghe, le sentinelle del lago cristallino.
I tecnici ipotizzano anche altre possibili cause della colorazione verdognola delle acque lacustri che sono presenti anche in altri bacini situati sull’altro versante delle montagne. Uno fra tutti il prima citato riscaldamento globale che comporta un surriscaldamento anomalo delle acque, rendendole più appetibili per i turisti che spesso amano fare il bagno, nei bacini naturali montani, cosparsi di crema solare o repellente per le zanzare, aggiungendo altre sostanze nocive al povero bistrattato ecosistema.
La colorazione verde dei laghi è ormai una cosa molto comune e la preoccupazione per la salute degli ecosistemi presenti autoctoni è alta. A contrasto si cerca di predisporre e realizzare programmi ad hoc che vadano ad eliminare la presenza deleteria di questi piccoli pesciolini prolifici, sotto il patrocinio del Parco Nazionale dei Pirenei in Francia. La soluzione del problema è però subordinata alla collaborazione con i pescatori che dovrebbero evitare di utilizzare determinate specie come esche, per salvaguardare i preziosi organismi viventi di fauna e di flora lacustri.
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