La notizia di questo pitone birmano estremamente prolifico in grado di deporre oltre 90 uova nello stesso nido sta facendo il giro dei social ma non è solo un record da registrare
I primi a diffondere la notizia sono stati i ricercatori del team che ha individuato l’esemplare e il suo nido non nella nativa area del sudest asiatico in cui tra l’altro risulta a rischio di estinzione ma a migliaia di chilometri dalla Malesia e dalla Thailandia: nelle Everglades della Florida.
Perché il pitone birmano non corre alcun tipo di pericolo nell’ambiente americano dove anzi si riproduce in qualità di specie invasiva. E la storia di questa nidiata enorme è anche l’ennesima dimostrazione di come i comportamenti umani irresponsabili abbiano enormi conseguenze sull’ambiente.
Il pitone birmano, una moda degli Anni ’70
Il pitone birmano è un serpente che forse è quanto di più facilmente individuabile anche da chi non ne conosce il nome. Si tratta infatti del classico serpente con le grandi macchie marroni bordate di nero intervallate da disegni beige che fanno assomigliare la pelle di questo rettile a una sorta di giraffa riveduta e corretta. Una creatura che raggiunge in media i 5 metri di lunghezza, priva di veleno che si limita ad aspettare le prede a tiro per poi inghiottirle.
Ed è forse proprio questa sua apparente docilità, si tratta infatti di un animale che ha timore spesso dell’essere umano, che ne ha fatto un nuovo animale da compagnia diffuso soprattutto negli Stati Uniti. Ma proprietari poco accorti di queste creature ne hanno poi rilasciato decine di esemplari in uno degli ambienti naturali più delicati del pianeta, le Everglades, provocando un vero e proprio cataclisma. Ed è per questo che la gigantesca covata composta da 96 uova di cui 83 schiuse e che quindi hanno probabilmente dato vita ad altrettanti nuovi serpenti risulta non solo un record da registrare quanto anche un allarme per la tenuta dell’ecosistema delle paludi della Florida.
La distruzione della fauna locale
Il problema che si sta presentando nelle Everglades della Florida è un problema comune a molti ambienti in cui vengono introdotte specie non autoctone. Gli animali e le piante che si sono abituati a vivere in un determinato ambiente si vedono invadere da specie che sono abituate ad altri ambienti e che provocano per questo immensi squilibri. Nella zona del parco nazionale delle Everglades quello che si sta verificando è per esempio un drastico cambiamento nel numero degli esemplari della fauna locale tipica composta sostanzialmente da procioni, conigli e cervi che sono diventati a quanto pare il nuovo menù dei pitoni birmani.