Un’analisi di Greenpeace Italia ha calcolato quanto sia costato alle casse del nostro Paese il mancato via libera all’introduzione della Plastic Tax.
Greenpeace Italia ha effettuato un’analisi su quanto è costato al nostro Paese il rinvio dell’entrata in vigore della Plastic Tax, la tassa introdotta con la legge di bilancio del 2020 con l’obiettivo di disincentivare il consumo della plastica monouso.
Nonostante i numerosi tentativi per farla entrare in vigore, tutto è rimasto fermo. Una circostanza che sarebbe costate alle casse dello Stato, secondo il rapporto dell’associazione ambientalista, oltre un miliardo di euro nell’ultimo triennio.
Plastic Tax, quanto è costato il mancato via libera: l’analisi di Greenpeace
Da anni ormai, slitta in Italia l’introduzione della Plastic Tax, la tassa fissa (0,45 euro per ogni chilo di prodotti in plastica monouso venduti) che mira a ridurre il consumo di plastica monouso nel nostro Paese. Dopo l’ultimo slittamento, l’entrata in vigore sarebbe ora prevista al 1° gennaio del prossimo anno.
La tassa era stata inserita nella legge di bilancio del 2020, ma l’introduzione effettiva è stata prorogata svariate volte. Tutto questo cosa ha comportato a livello economico? A renderlo noto è l’ultimo rapporto pubblicato da Greenpeace Italia: secondo l’analisi, il mancato via libera alla Plastic Tax, nel triennio 2020-2023 ha sottratto ben 1,2 miliardi di euro alle casse dello Stato Italiano. Una cifra che potrebbe toccare i 6 miliardi di euro se si prende in considerazione la prima proposta della tassa che prevedeva 1 euro per ogni chilo di plastica, al contrario di quella attuale di 0,45 euro.
Ma non finisce qui, dato che l’Italia, secondo l’organizzazione, solo per l’anno 2021 sarà costretta a pagare all’Europa la bellezza di 800 milioni di euro per via degli imballaggi che non sono stati riciclati.
Ovviamente alla spesa economica, bisogna tenere in conto il danno ambientale che si provoca con il mancato riciclo della plastica.
La contraddizione italiana secondo Greenpeace
Secondo Greenpeace, ci sarebbe, dunque, una inspiegabile contraddizione nel nostro Paese: da una parte il Governo attuale ed il settore industriale si sono detti più volte intenzionati a puntare sul riciclo cercando di ridurre la plastica degli imballaggi, ma dall’altra si dicono contrari all’entrata in vigore della Plastic Tax, che è già attiva in molti altri paesi come Spagna o Regno Unito.