Quando si fa la raccolta differenziata la plastica biodegradabile potrebbe generare dei dubbi. Dove va gettata? Qual è il cassonetto giusto?
Si torna a parlare di rifiuti e di raccolta differenziata. Purtroppo nonostante siano passati decenni dall’introduzione della differenziazione dei rifiuti in cassonetti diversi, a quanto pare si naviga ancora in un mare di confusione. L’errato conferimento dei rifiuti, oltre ad essere dannoso per l’ambiente, e vanificare gli sforzi della divisione domestica della spazzatura, può essere anche oggetto di sanzione amministrativa. Uno degli equivoci più frequenti riguarda la plastica compostabile.
Che è cosa diversa dalla bioplastica. Alcuni prodotti di bioplastica possono essere composti di biomassa, che richiede più tempo per degradarsi nell’ambiente. Mentre invece, la plastica compostabile è prodotta esclusivamente con materiali organici che possono finire nel compost.
Da questi presupposti è facile intuire che la plastica compostabile non deve essere gettata nel cassonetto della plastica bensì in quello dell’umido. Difatti se rispetta i suoi standard europei, la plastica compostabile è esattamente come lo scarto organico di frutta e verdura. Questo materiale, data l’ampia diffusione sul commercio che ancora si fa di plastica monouso, è fondamentale per trasformare l’economia ancora lineare in economia circolare, dunque dare una nuova vita anche ai piatti e alle posate di plastica. È bene fare una precisazione. Si può definire compostabile o biodegradabile un prodotto che in presenza di ossigeno e di microrganismi si degrada e si scinde in anidride carbonica, acqua, e biomassa. Dunque la plastica compostabile è fatta da elementi quali mais, fibre, ed altre sostanze vegetali o plastiche di origine fossile.
Le stime sulla degradazione dell’ambiente della bioplastica e della plastica compostabile sono ancora oggetto di studio. Queste rilevazioni sono fondamentali per comprendere se il passaggio dalla plastica monouso alla plastica compostabile è davvero una conversione fondamentale per l’ambiente. La plastica compostabile secondo le stime dovrebbe degradarsi al 90% in 6 mesi in ambiente con forte presenza di anidride carbonica. Questo tempo si riduce fortemente quando si trova a contatto con materiali organici in frammenti da 2 mm. In questo modo riesce a disintegrarsi al 90%, entro 12 settimane.
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