La plastica vecchia può essere riciclata. Un progetto tedesco ha messo a punto un procedimento chimico che possa aiutare l’economia circolare.
Come sappiamo la plastica è uno dei materiali maggiormente inquinante. Forse il più inquinante. Sia per il consumo durante il processo produttivo, che per le pratiche di consumo e smaltimento. La plastica ha dei tempi di degradazione lunghissimi, che nel frattempo hanno causato i loro danni. Inoltre, la frantumazione, ad esempio attraverso i lavaggi in lavatrice di abiti da fibre sintetiche, fuoriescono le microplastiche che inquinano enormemente il mare, l’oceano e tutte le falde acquifere. E poi la questione del consumo. Sin dall’inizio la plastica si è imposta sul mercato per essere poco durevole, economica e leggera da trasportare.
Con la conseguenza della cultura del monouso. Usa e getta. Assolutamente contrario ai precetti ecologisti ed ambientalisti, che prediligono la lunga durata, anche se più costosa. Sull’efficacia della plastica biodegradabile ci sono ancora delle perplessità. Gli studi sono ancora all’inizio. Invece quello che è certo è che il riciclo della plastica è un processo estremamente virtuoso, che non fa concludere il ciclo di vita del materiale quando viene gettato, ma lo tratta e ricompone per essere reimmesso nel mercato. Questo è il principio dell’economia circolare, ed è valida per tutti i materiali.
Quando passa parecchio tempo tra la produzione di un oggetto in plastica ed il suo riciclo, con tutta probabilità esso non sarà più utilizzabile. A causa dell’invecchiamento dei polimeri. Il riciclo meccanico è un processo complesso, che richiede una certa dose di purezza della materia prima. Mentre nella plastica vecchia di puro non si trova quasi nulla.
Stesso discorso per la plastica già riciclata. Ad ogni passaggio si perde qualcosa in termini di purezza. Ed allora si rischia di vanificare le operazioni di divisione dei rifiuti e di smaltimento. Ed invece il PET, la tipologia di plastica ad esempio utilizzata per le bottiglie dell’acqua, anche se vecchia può essere riciclata grazie all’ausilio della chimica.
Il Fraunhofer Institute e l’SKZ Kunststoff-Zentrum di Würzburg hanno messo a punto delle ricerche finalizzate al riciclo chimico del PET che non può essere riciclato mecanicamente. Hatice Malatyali, Group Manager del procedimento industriale di riciclo chimico della plastica, ha spiegato che “il nostro obiettivo è sviluppare un processo di riciclo continuo e reattivo dai riciclati di PET ai polioli poliestere, che poi vengono riutilizzati come materiale chimico di partenza”.
Questo tipo di lavoro è possibile grazie all’utilizzo di un estrusore bivite standard. Una macchina industriale che solitamente viene utilizzata nei processi produttivi per deformare la plastica. Il presupposto è lodevole, rimane la perplessità sullo smaltimento delle sostanze chimiche utilizzate per riciclare la plastica di seconda generazione.
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