Il futuro deve necessariamente essere senza plastica ma è importante, fino a quel momento, sapere dove gettare i vari contenitori e gli involucri. Queste le sigle e questi i numeri per un corretto lavoro di raccolta differenziata
I materiali di cui sono costruiti gli involucri e le confezioni di tutto ciò che ci capita a tiro nella vita quotidiana sembrano uguali. Ma la plastica, così come la carta, esistono in realtà in una infinita gamma di combinazioni e ciò che noi siamo a volte portati proprio a chiamare plastica non è un unico materiale bensì la somma di diverse sostanze.
Questa condizione di partenza è ciò che deve essere tenuto presente quando si fa anche la raccolta differenziata. Perché proprio la diversa composizione porta alla necessità di una raccolta che tenga conto delle particolarità di ciascun tipo di plastica. I contenitori, per esempio le bottiglie dell’acqua minerale ma non solo, sono tutti dotati di alcune sigle stampate a rilievo seguite da numeri che identificano questi materiali per un corretto smaltimento.
Come accennato, ciò che tutto il mondo deve necessariamente fare è iniziare ad eliminare la plastica dalla propria vita. Un percorso che va fatto ma che non può di certo avvenire in pochi minuti. Tra i sistemi intermedi c’è quindi la raccolta differenziata fatta nel modo migliore possibile per far sì che i materiali che possono essere riciclati si avviino sui percorsi a loro destinati. Un primo simbolo che va individuato è quello del triangolo composto dalle tre frecce che si rincorrono.
Si tratta di un simbolo che può indicare due tipologie di plastica: plastica che può essere riciclata o plastica che è in parte prodotta da materiale a sua volta riciclato. Si tratta di un simbolo che può o meno identificare quindi la plastica da avviare alla raccolta differenziata. Oltre al simbolo a forma di triangolo ci sono per questo alcune sigle che identificano proprio le varie materie plastiche ed è bene conoscere queste sigle e i numeri ad esse associati per evitare di sbagliare a gettare i rifiuti di plastica.
Come accennato non esiste un unico tipo di plastica anche se tra le più diffuse ci sono la cosiddetta plastica PET, che di solito è quella utilizzata per le bottiglie, le confezioni di shampoo e balsamo, quelle del cibo e per le bibite e che è assolutamente riciclabile. Oltre alla plastica PET c’è poi il PVC, più resistente e utilizzato per esempio nelle costruzioni o per i pavimenti. La plastica indicata con la lettera PP è il cosiddetto polipropilene mentre il PS è il polistirolo. Ciascuno di questi materiali è identificato da una sigla e da un numero compreso tra 1 e 6. Se è invece presente il numero 7 il rifiuto in plastica non può essere riciclato e va quindi gettato nell’indifferenziato, anche se è presente il simbolo del triangolo proprio perché in questo caso identifica solo eventualmente materiale costituito a partire da altri materiali plastici riciclati.
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