Consip ha vinto la gara per la fornitura di mille autobus elettrici, grazie ad un accordo quadro con la pubblica amministrazione
La transizione ecologica non può non passare per il ricambio del parco auto in circolazione. Specialmente in Italia dove la questione è ancora arretrata. Gli inquinanti derivati dalla circolazione su strada sono troppi, nonostante gli incentivi auto e moto messi a disposizione del pubblico ogni anno. Tuttavia il problema dell’inquinamento non riguarda solo le auto private, ma anche i mezzi pubblici. Gli autobus, almeno buona parte di essi, sono ancora alimentati a combustibile da fonte non rinnovabile. Con la conseguenza diretta di ulteriore dipendenza dal petrolio e innalzamento delle emissioni di Co2.
Il PNRR sezione italiana ha investito – almeno su carta – una porzione ingente del proprio fondo per la transizione ecologica. Di cui l’avvicendamento del parco auto ed autobus dovrebbe essere una voce fondamentale. Per cui, in questo spirito, la pubblica amministrazione ha bandito una gara pubblica rivolta alle società per la gestione delle risorse di 1000 autobus destinati al trasporto pubblico alimentati elettricamente.
Nonostante ci fossero trentadue concorrenti è stata la Consip ad aggiudicarsi la gestione dei mille autobus elettrici forniti dal pubblico settore. La centrale acquisti della pubblica amministrazione, che vede come unico azionista il Ministero dell’Economia e delle Finanze, avrà il compito di vendere agli enti locali e di gestire le trattative di 2690 autobus entro il 2026. Per un valore totale di 530 milioni di euro. In questo modo si potrà potenziare il trasporto pubblico ad emissioni zero. Sulla scia di altri Paesi europei con maggior consapevolezza ambientalista, anche l’Italia punta sul trasporto pubblico come alternativa valida al privato. Emulando un po’ l’esperimento berlinese, Genova ha lanciato l’iniziativa di trasporti pubblici gratuiti per 5 anni a chi rottama la propria auto senza acquistarne un’altra.
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Determinato dalla gestione Consip, l’acquisto di bus può essere richiesto dagli enti locali per ogni singola amministrazione. Esse potranno scegliere il tipo di autobus, se grande o minibus, la tipologia di ricarica, autobus urbani o suburbani. Insomma, entro il 2026 dovrebbero aumentare cospicuamente i bus elettrici in circolazione.
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