Nelle acque del Po, durante i giorni scorsi, è stato pescato, da un gruppo di tre pescatori, un pesce siluro dalle dimensioni eccezionali: i dettagli.
La pesca è una delle attività più praticate al mondo: sono milioni le persone che al mondo, o per passione o per lavoro o semplicemente per procurarsi da mangiare, ormai da centinaia di anni si recano spesso presso laghi, fiumi o mari per pescare.
Anche in Italia sono tantissimi i pescatori che molto spesso si imbattono in vere e proprie scoperte da record trovando pesci di dimensioni molto più grandi rispetto a quelle medie della specie in questione. L’ultima nei giorni scorsi nelle acque del fiume Po con la cattura di un pesce siluro gigante.
Qualche giorno fa, un gruppo di pescatori ha effettuato una cattura da record nelle acque del fiume Po: un pesce siluro di dimensioni eccezionali. Si tratta, nello specifico, di un esemplare lungo poco più di due metri e mezzo e dal peso di oltre 70 chili.
A pescarlo, intorno alle 21, secondo quanto riporta la redazione de L’Arena, sono stati tre pescatori: Giuseppe e Nick, originari della provincia di Brescia, e Rodrigo, residente nel mantovano. Un momento di grande soddisfazione che il gruppo ha deciso di immortalare con una foto proprio mentre i tre tengono in mano il gigante d’acqua dolce. Sono diversi i pesci siluro di grandi dimensioni pescati nel Po, anche di recente, ma un esemplare del genere, probabilmente non era stato mai catturato.
Perché si tratta di una vera e propria pesca da record? Il pesce siluro è un pesce d’acqua dolce europeo, molto diffuso nelle acque del Po. Solitamente le sue dimensioni si aggirano in media tra i 130 ed 160 centimetri, molto raramente arrivano a raggiungere i 2 metri. Trovarsi davanti, dunque, un esemplare di oltre 250 centimetri rappresenta una scoperta eccezionale.
Quanto accaduto, però, potrebbe rappresentare un problema di non poco conto. Il pesce siluro sarebbe in grado di ambientarsi senza difficoltà nei nostri laghi o nei fiumi e li starebbe colonizzando mettendo a repentaglio la vita delle altre specie che vivono nelle acque dei bacini o dei corsi d’acqua italiani. Questo, secondo gli esperti del settore, come riferisce L’Arena, mette a rischio gli ecosistemi, già messi alla prova dal cambiamento climatico.
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