Le vongole allevate su un ramo del Po stanno subendo una forte decimazione a causa dei cambiamenti climatici e del surriscaldamento dell’acqua
Le conseguenze si vedono tutti i giorni. C’è chi riesce ad accorgersene ad occhio nudo, e chi invece le legge sui giornali o le ascolta nei notiziari. I cambiamenti climatici tutti i giorni aggiungono un pezzetto di cambiamento, che è assulutamente normale nei cicli della natura. Ma che naturale non è. È prodotto, risalendo le maglie di una catena, dall’essere umano. E le sue nefaste conseguenze tornano all’uomo tramite gli eventi climatici estremi e la perdita di biodiversità. Come nel caso dei mitili allevati sul Po.
Già da parecchi anni si parla della siccità del Po. Chiuque ricorderà le immagini della scorsa estate, quando dei cittadini dei villaggi prossimi, giocavano a bocce sul letto del fiume, completamente secco ed arido. E dalle prossime estati non c’è da aspettarsi di meglio. La transizione ecologica tarda ad arrivare. Per ora, anche i duoi presupposti, di direttiva europea, sono stati messi in discussione dal nuovo Governo.
L’allevamento di mitili, dunque vongole, cozze ed altro, è una delle fonti di guadagno maggiori nel settore alimentare delle aree che si stagliano intorno al Po. Il Po di Volano, un ex-ramo deltizio del fiume Po, che sfocia nel mare ma che non è ancora mare, è terreno per l’allevamento di vongole. I pescatori della zona confermano che rispetto a trenta anni fa ora i raccolti di vongole sono decisamente inferiori. Anche a causa della siccità, che rende l’acqua più salata. L’allevamento delle vongole è più florido con la presenza di acque dolci. Ed a peggiorare il tutto l’insorgenza di alghe molto aggressive.
Quindi non esiste una causa univoca per la minor quantità di vongole allevate sul Po. In ogni modo i cambiamenti climatici e l’innalzamento delle temperature possono essere considerati motivazioni originarie. Il problema che ha fatto lanciare l’allarme, è la presenza massiccia di alghe molto aggressive, che stanno letteralmente soffocando le vongole. E questo sta incrementando la presenza di nuovi predatori.
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