Aprire un rubinetto per poter usufruire dell’acqua è oggi un gesto comune, dato per scontato nei paesi industrializzati. Quando però, azionato il miscelatore, scorre solo un sottile rivolo, oltre che sentirsi impotenti, si cade nel panico. All’allarme si moltiplicano domande di cui non si conoscono le risposte: “C’è stata una riduzione dell’acqua? La pressione si è ridotta?”. Poi uno sprazzo di lucidità dettato dal ricordo – seppur vago – di qualche nozione studiata a scuola.
L’acqua contiene calcare. Quest’ultimo, prima o poi, è destinato a generare incrostazioni che andranno a ostruire il passaggio del prezioso composto chimico dalla formula molecolare H₂O. Alla prima domanda si è quindi trovata risposta: il responsabile di questa situazione è stato rintracciato. Adesso bisogna risolvere il secondo quesito: “Come liberarsi di questa patina dura, biancastra e gessosa?“.
L’aceto bianco, l’arma anticalcare per eccellenza
Se si desidera che i rubinetti della cucina e del bagno riacquistino il loro antico splendore, vi sono varie opzioni. Una delle soluzioni cui si ricorre più comunemente è acquistare in negozio prodotti per la manutenzione anticalcare. Tuttavia risultano piuttosto costosi e spesso non sono ecologici.
L’aceto bianco è un’ ottima alternativa: è un prodotto multiuso, efficace e naturale. Dulcis in fundo (caratteristica niente male per i conti in banca già messi a dura prova in questo periodo dai rincari dei prodotti alimentari, della benzina, della luce e del gas) ha un prezzo irrisorio (alcune marche vendono una bottiglia da un litro a meno di 80 centesimi).
Leggi anche: Wc sporco? Applica questo metodo: sarà impeccabile
L’alta concentrazione di acido acetico e alcol gli conferisce formidabili proprietà antibatteriche e anticalcare. Assodato che si è finalmente trovato un valido alleato contro il deposito di carbonato di calcio, è ora necessario sapere come sfruttarne al meglio le potenzialità.
Leggi anche: Lavandino intasato? Ecco un disgorgante naturale fai da te
I metodi per liberarsi del calcare con l’uso dell’aceto bianco
Numerosi i possibili piani d’azione. Si può ad esempio decidere di smontare il filtro e metterlo in ammollo per qualche ora nell’aceto. Vi è però un metodo ancora più semplice, che non richiede pinze: dopo aver versato l’alleato contro il calcare sul fondo di un sacchettino di plastica, posizionare quest’ultimo in modo che il rubinetto ne risulti immerso e poi fissarlo con un elastico. Dopo due ore di posa, azionando il miscelatore, si potrò tornare a vedere l’acqua sgorgare.