Pollo nei supemercati: ecco le marche più sicure sull’igiene

Da un punto di vista alimentare, questo periodo risulta essere sempre più critico. Dallo scarseggiare delle materie prime col conseguente aumento dei prezzi ai numerosi richiami del Ministero della Salute, fare la spesa oggi richiede la massima attenzione. Anche uno degli alimenti più consumati dagli italiani, il pollo, risulta essere contaminato: queste sono le marche più sicure 

pollo marche più sicure
(Pixabay)

E’ stato Altroconsumo a scoprire che oltre la metà delle marche di pollo vendute nei supermercati non sono sicure perché contaminate. Ha condotto il test acquistando in discount, supermercati e macellerie a Milano e Roma oltre 40 prodotti a base di pollo, confezionati o sfusi. Li ha analizzati in laboratorio e la maggior parte di essi sono risultati positivi alla contaminazione da Campylobacter o Salmonella infantis.

Altroconsumo è stato spinto a quest’indagine dopo l’analisi che Salvagente aveva condotto qualche mese fa, scoprendo che un pollo su tre, venduto al supermercato, era contaminato dal batterio della Salmonellosi. Le cose, a quanto pare, non sono cambiate: l’indagine di Altroconsumo oggi conferma questi dati. I test erano specifici: andavano a caccia di Campylobacter, Salmonella, Enterobatteriacee, Escherichia coli, Stafilococco e Listeria.

Pollo e prodotti a base di pollo: le marche non contaminate

pollo marche più sicure
(Pixabay)

Le indagini hanno trovato Campylobacter e Salmonella infantis in più della metà dei prodotti analizzati. Altroconsumo chiarisce anche che si tratta di microrganismi tollerati dalla legge ma che non dovrebbero essere presenti. Sono potenzialmente pericolosi per la salute di chi mangia il prodotto. Questi batteri patogeni possono causare febbre, nausea, diarrea ecc. Il virus della Salmonellosi, tra l’altro, è resistente agli antibiotici.

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I prodotti contaminati risultano essere sia sfusi che confezionati, sia quelli provenienti da allevamenti intensivi che biologici, sia nelle marche più economiche che in quelle più costose. La contaminazione della carne di pollo può avvenire in tutte le fasi del processo: i virus possono già essere presenti nell’intestino, può accadere durante la lavorazione, il trasporto o dipendere dalla temperatura di conservazione o dal tempo di giacenza in fase di vendita.

Le marche contaminate e quelle pulite

Per proteggersi dalla contaminazione è importante cuocere bene la carne e lavare con cura le mani e gli utensili sia prima che dopo la preparazione. Tra i prodotti risultati contaminati a Milano ci sono i petti di pollo Amadori +, i filetti di pollo a fette Esselunga Naturama, il filetto di pollo a fette della Lidl, il petto di pollo sfuso Macelleria il Buongustaio. Al contrario, sono puliti i petti di pollo sottili della Conad, dell’Eurospin, delle Macellerie Bianchin, Escam, Mac alimentari Farini, Polleria Rosticceria Tiritiello Massimiliano e le fettine sottili Iper.

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Per quanto riguarda Roma, la carne infestata è quella dei petti di pollo Conad e Pam e le fette de Le carni di Beccaria, vendute al Tuodì. Tra i prodotti non contaminati ci sono i petti di pollo Aia, Alemas, Carrefour e Carrefour Bio, Coop Origine, Coop Viviverde biologico, Fileni Bio, Fileni Veline, Todis, Pewex e le carni della Macelleria Palmieri Orlando, del Mercato Latino e del Mercato Metronio Magna Grecia.

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