Polpette di Mammut, da un paese molto lontano arriva l’esperimento di alcuni scienziati, scopriamo nello specifico di cosa si tratta.
Dall’altra parte del mondo è arrivata una notizia abbastanza strana, si tratta di un esperimento vero e proprio che prende in considerazione la carne di specie ormai estinta da migliaia di anni.
In questo caso si è proprio pensato ai mammut. L’azienda Vow Food, è specializzata in carne coltivata, conosciuta anche come carne sintetica, ossia originata dalle cellule staminali degli animali. Anche in questo caso, dunque, gli esperti sono partiti proprio dallo sviluppo delle cellule dell’animale, che ormai non esiste più. Ma è veramente possibile sostituire la carne che arriva dagli animali con quella creata in laboratorio? La risposta è si, e sarebbe anche più sostenibile.
Ma come si crea la polpetta di mammut?
L’esperimento arriva da molto lontano, dove l’azienda Vow Food insieme all’equipe di un docente, dell’Australian Institute for Bioengineering presso l’Università del Queensland, Ernst Wolvetang hanno lavorato insieme per creare la polpetta di mammut.
Vediamo passo passo tutti i passaggi per la creazione della polpetta di Mammut. Gli scienziati, riporta Greenme.it, sono partiti dalla mioglobina, ma di cosa si tratta? Di una proteina contenente molto ferro facilmente trovabile nei muscoli dell’animale, ormai estinto e alla fine hanno usato del DNA proveniente dall’elefante per compensare quello che mancava.
L’intera sequenza in un secondo momento è stata collocata nelle cellule staminali del mioblasto di un altro animale, la pecora, ed è riuscito ad aumentare arrivando addirittura a 20 miliardi di cellule in più. Queste sono state poi utilizzate dall’azienda in questione per coltivare la carne di mammut.
I risultati quali sono?
Questa carne coltivata consuma meno acqua e terra a differenza degli animali ed è in grado di non produrre emissioni di metano. Il risparmio sarebbe notevole e farebbe bene al nostro pianeta e agli animali. L’azienda ha sostenuto che l’energia da loro utilizzata, invece, proviene da fonti che sono rinnovabili ed evidenzia che il siero bovino fetale non viene nella maniera più assoluta utilizzata nei loro prodotti.
Apparentemente questa cosa potrebbe sembrare molto strana, non si parla tutti i giorni di riprodurre questo tipo di polpette, considerando che il mammut è ormai estinto.