Le popolazioni indigene del Brasile rischiano di vedersi portar via i propri territori ancestrali dopo che una legge sarà approvata al Senato.
Nelle zone più interne del Brasile, quelle in cui la Foresta Amazzonica occupa gran parte del territorio, vivono decine di tribù etniche. Questi gruppi indigeni vivevano in quelle aree già nel ‘500, quando per la prima volta si trovarono a dover affrontare i coloni portoghesi provenienti dall’Europa. Ad oggi in Brasile vivono anche decine di tribù cosiddette incontattate: cioè gruppi etnici che hanno deciso di evitare qualsiasi contatto con il mondo esterno.
Secondo i dati raccolti da Funai, il Dipartimento brasiliano degli affari indigeni, solo le incontattate sono 77 tribù, ma a queste vanno a sommarsi i gruppi etnici indigeni che traggono sostentamento dalla foresta e che ora vedono messa a rischio la propria incolumità per via di una proposta di legge attualmente in corso di approvazione.
In particolare il PL 490 ha lo scopo di espropriare i diritti delle popolazioni indigene rispetto ai territori forestali promuovendo la tesi del limite temporale. Nel disegno di legge si propone infatti che tutti coloro che non possano provare di abitare le proprie terre al 5 ottobre 1988 (anno in cui fu promulgata la costituzione brasiliana) non abbiano più alcun diritto sui territori e possano dunque essere cacciati indiscriminatamente in favore di atti quali deforestazioni, prospezioni petrolifere e costruzione di pozzi e altri progetti industriali.
Già approvato alla Camera, il PL 490 dovrà passare al Senato, ma nel frattempo sono in molti a battersi affinché questa legge non venga approvata. Essa è stata avanzata per la prima volta nel 2007 ma nel 2009 fu respinta a ben vedere dalla Commissione per i diritti umani e la cittadinanza, secondo cui sarebbe stato impossibile in presenza di quella legge tutelare le popolazioni indigene del Brasile, che contano oltre 1 milione di persone.
Se fosse approvata, tutti coloro che hanno invaso illegalmente alcune aree forestali (ad esempio trafficanti di legname o imprenditori agricoli) potrebbero continuare a sfruttare le risorse del territorio senza bisogno di seguire alcuna regolamentazione ufficiale e a perpetrare la deforestazione. Oltre a ciò le tribù incontattate e le popolazioni indigene potrebbe risentire del contatto con i popoli esterni anche dal punto di vista della salute. Come ai tempi della colonizzazione spagnola, in cui milioni di nativi americani morirono dopo essere entrati in contatto con malattie contro cui non possedevano anticorpi, anche in Brasile potrebbe avvenire la stessa cosa.
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