Dove si trova la Porta dell’Inferno, perché la chiamano così e per quale motivo incute così tanto timore: colpa di rumori e di spettri.
Porta dell’Inferno, questo posto evoca i più minacciosi presagi dal nome. Ed a giusta ragione, visto che si tratta di un luogo caratterizzato da una vasta apertura. Si trova in Siberia, la sperdutissima regione della Russia nella quale non ci sono altro che neve, ghiaccio e gelo. In una specifica area della stessa, chiamata Yakatusk, sorge per l’appunto la formazione geologica alla quale è stato dato il nome di Porta dell’Inferno. Ci sono delle particolarità che la contraddistinguono e che riguardano le dimensioni ed anche un’altra peculiarità che appare davvero inquietante. Infatti la Porta dell’Inferno è in costante crescita da circa una settantina di anni. E come se questa cosa non bastasse, dalla stessa traggono origine anche dei rumori strani e che alcuni ai quali è capitato di assistere dal vivo alla cosa hanno trovato spaventosi.
Come è sorta questa grossa crepa? Si potrebbe pensare ad una naturale attività durata millenni. Ed invece non è così. Semplicemente lo sfruttamento intensivo dell’area ha portato ad un rapido disboscamento di quella che era la foresta locale. Da qui poi ha avuto luogo anche un effetto imprevisto, rappresentato dal cedimento del suolo, che si è rovinato per via dell’azione nefasta dell’uomo fino al punto da franare. Questo collasso ha dato vita ad una enorme voragine.
L’apertura è molto grande e supera i cento metri di profondità e va ben al di là di un chilometro di ampiezza. C’è anche un altro nome con il quale è nota la Porta dell’Inferno: si tratta di cratere Batagaika. Sono sorte pure delle leggende in merito a questo posto. Tutta colpa dei rumori ritenuti inspiegabili che circondano questo grosso fossato. Chi abita in zona ha davvero paura e pensa di avere anche visto delle figure equiparabili a spettri. Esiste una spiegazione scientifica alla base di tutto?
Si che c’è: ad alimentare questi rumori sono le correnti d’aria e la costante espansione della voragine. Ed anche la forte presenza di gas contribuisce poi nel distorcere l’ambiente, facilitando la possibilità di credere di vedere dei fantasmi. L’aria viene distorta, per l’appunto. Un po’ come quando in estate osserviamo una strada in lontananza. Anche il cambiamento climatico poi ha contribuito a formare questo enorme buco nel terreno. Da inizio anni Settanta il clima artico è stato interessato da un surriscaldamento mai conosciuto prima di allora e che si mostra sempre in maniera costante e crescente.
L’espansione del cratere Batagaika intanto non si ferma e va avanti alla media di dieci metri all’anno. Il problema è che la sua perenne crescita genera dell’anidride carbonica che viene immessa nell’atmosfera e che quindi alimenta il surriscaldamento globale. Almeno questo fenomeno ha fornito la possibilità di trovare dei manufatti di epoca preistorica. Ma in pratica più farà caldo e più marcata e senza freni sarà la crescita di questo ampio abisso. E comunque c’è un altro antro degli inferi altrettanto spaventoso, e le cui immagini sono impressionanti.
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