Uno dei problemi legati alla sostenibilità nel settore produttivo è quello del packaging, meglio detto contenitore. Quali sono i più ecologici
Come accade anche con le parole, il contenitore spesso non è meno importante del contenuto. Facendo un esempio pratico, si può acquistare il prodotto di migliore qualità, ma se racchiuso in un packaging sbagliato, perde buona parte del suo valore, ed inoltre contribuisce all’impatto ambientale del prodotto. I casi più facilmente riconoscibili sono quelli del settore alimentare. Mettiamo il caso di un alimento di una bevanda particolarmente saporita, pregiata, naturale, contenuta in una bottiglia di plastica.
Per prima cosa, la plastica, specialmente ad alte temperature tende ad alterare il sapore del contenuto. In seconda battuta non si deve trascurare quanto questo materiale sia dannoso per l’ambiente. La plastica anche se biodegradabile, tende a corrompersi in un tempo molto lungo, sufficiente a modificare tutta la biodiversità marina che da essa viene invasa. Nessuno potrà dimenticare le immagini delle tartarughe marine con le cannucce di plastica nel naso. E purtroppo, più aumenta lo standard sulla sicurezza alimentare e più il packaging diventa pieno di imballaggi di plastica.
Esistono diverse soluzioni alternative alla plastica, indipendentemente dal tipo di prodotto che si deve conservare. Ad esempio il vetro è sicuramente un materiale migliore, più sostenibile, e più sano per contenere dei liquidi. Purtroppo, se si vanno a comprare le bottiglie o se si va a fare la ricarica alla fonte, il vetro diventa molto più pesante da trasportare.
Come capita in estate quando ci si portano dietro le bottigliette d’acqua. Per questo sono stati creati dei materiali con delle leghe a base di carbonio, che sono leggeri più o meno quanto la plastica, e riescono a mantenere intatto il liquido all’interno. Per quanto riguarda i cibi, si può optare per i contenitori in alluminio non monouso. Inoltre l’alluminio è ottimo anche a lungo termine perché resiste all’umidità e alla muffa anche negli ambienti umidi. Se proprio non si riesce a rinunciare a qualcosa che somiglia alla plastica, essa può essere sostituita dal silicone, che nonostante abbia al suo interno una composizione non riciclabile, non è un prodotto monouso, dunque più sostenibile del contenitore di plastica.
Quello che un tempo erano tristemente chiamate borse della spesa, oggi sono state sostituite con il più interessante nome shopper. Sono delle borse di tela che vengono utilizzate sia per fare la spesa che per portare altri oggetti con se oltre alla borsa personale. Data la grande diffusione delle shopper, ed anche la sostenibilità di questo prodotto, ormai ne esistono tantissimi tipi, dai più fashion ai più eleganti. In definitiva con un po’ di ingegno e di applicazione si può tentare di abbandonare gradualmente la plastica dal proprio uso quotidiano.
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