Al centro di questa storia ci sono i postini che svolgono il loro lavoro ma sono coinvolti anche quelli che almeno nei cartoni animati sono i loro acerrimi nemici ovvero i cani e, di riflesso, i padroni degli animali. Ecco che cosa sta succedendo
Il rapporto che c’è tra i cani che vivono in casa e gli eventuali estranei, e i postini rientrano in questa categoria, che si avvicinano alla porta o alla cassetta delle lettere è un rapporto molto complesso. Tanti animali, infatti, nel momento in cui il postino si avvicina alla buca delle lettere iniziano ad abbaiare. Ma stavolta la guerra tra postini e cani che è circostanziata alla regione Umbria è il frutto di una questione non di atavica antipatia tra animale e animale uomo ma di una contorta situazione normativa in cui si trova proprio la regione.
Gli obblighi di legge nella regione Umbria sono infatti molto stringenti anche per quello che riguarda proprio gli animali domestici e nello specifico i cani. Un animale che in Umbria è piuttosto diffuso non solo come animale da compagnia ma anche come compagno nelle battute di caccia. E ora questi compagni rischiano di costare migliaia di euro ai loro umani.
La situazione che si sta verificando, e che è stata anche di recente affrontata nel corso di una riunione dell’Ordine dei veterinari di Terni, è che i proprietari di cani si stanno vedendo recapitare multe dai postini con un ritmo costante. Ma non si tratta di padroni indisciplinati al volante quanto di padroni di cani che non hanno rispettato la norma regionale che prevede il microchip per tutti i cani entro 60 giorni dalla nascita degli animali e, nel caso gli animali non provengano da allevamenti umbri, del limite di 10 giorni.
Le multe sono scattate perché molti proprietari hanno quindi apposto sì il microchip ma in ritardo rispetto a questi 60 giorni. E adesso da una parte ci sono proprio i proprietari di cani, che con una multa che arriva a 200 euro per ogni animale rischiano in alcuni casi di dover pagare migliaia di euro, dall’altra si trova la ASL che cerca di far rispettare la normativa regionale e come terza parte ci sono i veterinari chiamati in causa e tirati per la giacchetta dagli stessi proprietari di cani che li accusano di non aver loro ricordato la normativa.
Alcune delle multe non riguardano cani nati nel corso di quest’anno ma tornano indietro addirittura al 2018. Ed è questo un altro punto su cui i proprietari di cani multati dalla ASL stanno cercando di far valere le proprie ragioni. La normativa regionale lascia infatti spazio alla interpretazione per quello che è il limite dei 90 giorni entro cui la sanzione deve essere comunicata. Quando scattano i 90 giorni? È su questa data che si stanno ora concentrando le richieste e le contestazioni proprio da parte dei proprietari di cani che si vedono consegnare multe a ripetizione dai postini. Perché se la norma venisse interpretata intendendo il limite dei 90 giorni come quello della registrazione all’anagrafe canina è chiaro che molte delle multe che sono ora in circolazione non sarebbero legittime.
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