Un altro prodotto alimentare italiano soffre della crisi energetica e dell’inflazione che si abbatte sui costi. Una grave carenza, che potrebbe determinare la sua scomparsa dagli scaffali al supermercato
L’Italia sta affrontando un periodo complesso dal punto di vista economico, vedendo unirsi una molteplicità di problematiche che determinano il risultato di un aumento generale dei costi. La crisi energetica, che si abbatte su aziende, famiglie e sulla produzione industriale, la guerra che influisce in modo incisivo non solo sull’energia, ma anche sulle materie prime, e l’inflazione, la quale continua a pesare sulle spese dei cittadini. Un tema che purtroppo non risparmia la spesa alimentare, la quale risulta in costante aumento, come dimostrano le ultime statistiche.
Il vero problema al supermercato e per tutta la filiera non è solo l’aumento dei costi, già sufficientemente problematico, che racconta una crisi all’origine. Il dramma è la progressiva diminuzione di alcuni dei prodotti fondamentali per il territorio, dal settore ortofrutticolo, dove a causa della crisi climatica si registrano variazioni, ma anche nei reparti. Vi è ad esempio un particolare prodotto, prezioso e quasi imprescindibile per i consumatori, che potrebbe scomparire a causa delle avversità che caratterizzano la produzione: di quale si tratta.
Il prodotto che scomparirà al supermercato
Cambiamenti climatici, guerra, crisi energetica, inflazione: la situazione economica è messa a dura prova da una serie di gravi problematiche che si abbattono in sincronia sul Paese. A subirne le conseguenze è anche la spesa alimentare, con un aumento dei costi evidenti, che trova origine prima di tutto in quelli affrontati dall’intera filiera. Ma il vero problema per i consumatori non sarà solo di tipo monetario, bensì oltre ad evidenziare prezzi esorbitanti, alcuni prodotti potrebbero addirittura scarseggiare o scomparire dagli scaffali.
Leggi anche: Perché la Nutella è una nemica dell’ambiente
Un prodotto d’eccellenza, immancabile e irrinunciabile del territorio, l’olio extravergine d’oliva rientra in quel settore messo in grave rischio. Lo svela il report di Coldiretti e Unaprol con un quadro decisamente allarmante, riassunto in un inequivocabile dato: le perdite equivalgono ad una bottiglia di olio su tre. Il primo motivo che caratterizza il 30% di calo nella produzione nazionale è ovviamente la siccità, con una situazione climatica pressoché inedita, che ha definitivamente compromesso le coltivazioni. A questo aspetto, si aggiunge un’altra avversità che ha gravato sui produttori.
Leggi anche: Insetti della farina in un pacco chiuso: come è possibile
Si tratta dei costi maggiorati, causati dal caro carburante e dal caro energia, che ha inevitabilmente causato un’interruzione da parte della produzione, divenuta troppo dispendiosa. La Puglia, che rappresenta la regione regina produttrice di olio extravergine d’oliva, evidenzia addirittura un calo del 50%, causato anche dalla Xylella. Il risultato di questa situazione sempre più evidente è l’aumento dei costi per il consumatore, che deve sostenere le maggiorazioni dei produttori, ma anche la possibile scomparsa del prodotto dagli scaffali del supermercato.