Spesso si crede, erroneamente, che i virus degli esseri umani non possano essere trasmessi ai felini: in realtà, un padrone può attaccare una malattia al gatto e mettere a rischio la sua vita
Alcuni virus umani possono rivelarsi letali per il gatto. Troppo spesso si crede, erroneamente, che il padrone non possa trasmettere malattie al felino, probabilmente a causa di qualche leggenda che vede il sistema immunitario del gatto come infallibile o, peggio ancora, la storia delle 9 vite. In realtà, micio può rivelarsi vulnerabile ed è compito del suo amico umano prendersene cura al meglio ed evitargli malanni.
Il discorso sicuramente varia se il gatto è abituato ad uscire e girovagare all’aria aperta o se il gatto vive perennemente chiuso in casa. Un gatto che esce ha più probabilità di prendere malattie. Ma, d’altra parte, un gatto prettamente domestico rischia di attaccarsi i virus dal padrone stesso. Come comportarsi, dunque?
Gatto: attenzione, puoi attaccargli questo virus
Purtroppo, non bisogna credere che un gatto che non esce dalle mura domestiche possa essere immune a certe malattie. Tra queste, può esserci, ad esempio, il tifo: si tratta di un virus molto resistente che può essere trasmesso al felino direttamente dal padrone o dal cane di casa. Eventuali altre malattie possono arrivare a lui tramite il contatto con qualsiasi altro gatto, persino durante le vacanze o un breve soggiorno in una pensione.
Leggi anche: Se il gatto non mangia potrebbe essere per questo motivo
Questo significa che è sempre opportuno far vaccinare il gatto: solo in questo modo sarà protetto da eventuali malattie. Per chiunque fosse scettico, è da tener presente che un ciclo vaccinale di un gatto domestico è decisamente ridotto rispetto a quello di un gatto che vive all’aria aperta. E’ più leggero e necessita di un richiamo solo ogni tre anni.
Leggi anche: Ecco i nascondigli ideali dei serpenti nei giardini
Controlli medici regolari e vaccini non sono da escludere anche per assicurarsi che micio non si “porti dentro” dei virus fin dall’infanzia. Può capitare, infatti, che alcuni microbi si risveglino a distanza di anni, non appena si abbassano le difese immunitarie. Questo è il caso, ad esempio, della rinotracheite virale felina.