Parlare di prevenzione delle alluvioni è molto importante, per evitare di incorrere in disastri ambientali gravi, come quelli che diverse volte hanno colpito anche il nostro Paese, in molti casi sottoposto ad un rischio idrogeologico elevato. Da molto tempo si esprimono intenzioni di intervenire mediante la messa in atto di strategie efficaci volte alla tutela ambientale e alla limitazione dei danni e delle perdite anche umane in caso di catastrofi naturali. Adesso però il ministro dell’Ambiente Corrado Clini suscita alcune polemiche con affermazioni che fanno discutere.
Ecco che cosa ha dichiarato con precisione Clini in merito alla questione:
“E’ opportuno intervenire anche sui corsi d’acqua e iniziare a considerare la possibilità che zone esposte vengano svuotate da attività produttive e residenze: il prezzo che si paga traccheggiando è molto alto, dobbiamo quindi anche pensare che alcune attività consolidate debbano essere spostate da alcuni siti.”
Prevenire i danni connessi alle alluvioni è molto importante, ma si può pensare che una proposta del genere sia realizzabile? Quale sarebbe il prezzo da pagare per spostare residenze ed attività economiche? Che incidenza ci sarebbe sul territorio?
Tutte domande che suscitano una certa perplessità: svuotare le zone esposte ai disastri ambientali non è facile e richiede un impegno e un senso di responsabilità unici. D’altronde nell’ambito della conferenza dell’Onu sui cambiamenti climatici è emerso che il bilancio del riscaldamento globale è drammatico.
È ora di intervenire, ma è ora anche di stabilire modalità d’intervento appropriate.
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