E’ la prima blatta geneticamente modificata: importante per più motivi

Una blatta modificata geneticamente, sembra l’incipit di un film di fantascienza ma si tratta in realtà di un passo avanti importantissimo per la scienza. Ecco che cosa sono riusciti a fare presso l’Università di Kyoto

ricerca scientifica insetti
Laboratorio (foto da Canva) – ecoo.it

Gli insetti sono gli animali più presenti sul pianeta anche se, data la loro dimensione media molto ridotta, non ce ne rendiamo conto. Tanti sono conviventi pacifici delle nostre vite, alcuni rappresentanti addirittura sono considerati cibo e poi esistono quelli che sono, nel momento in cui entrano in casa, un problema da risolvere. Trovare modi per poter in qualche modo controllare e incanalare le potenzialità tutte da scoprire del mondo degli insetti è una delle nuove frontiere della scienza contemporanea.

Un esempio di qualche tempo fa è quello che riguarda le zanzare portatrici della malaria e l’esperimento condotto a partire dal 2019 con alcuni esemplari proprio di zanzara modificati geneticamente per eliminare la malattia che devasta ancora soprattutto il continente africano. Adesso gli scienziati sembrano essere riusciti a intervenire sul patrimonio genetico delle blatte in un modo prima impossibile.

La blatta geneticamente modificata, il futuro degli insetti e l’uomo

Quando si tratta di lavorare sul patrimonio genetico di un essere vivente le tecniche finora utilizzate si sono dovute per forza di cose concentrare sugli embrioni, ovvero su quello stadio della vita in cui il materiale genetico si può considerare ancora ad uno stato fluido e quindi suscettibile di cambiamento. L’esperimento dell’università di Kyoto, portato avanti dal dottor Takaagi Daimon insieme al suo gruppo di studio invece è riuscito proprio nell’influenzare il patrimonio genetico di un esemplare di blatta non allo stato embrionale.

genoma degli insetti modificato
In laboratorio (foto da Canva) – ecoo.it

Per dirla con le parole del dottor Daimon “I ricercatori che lavorano sugli insetti sono ora liberi dal problema di fare iniezioni nelle uova“. Perché per quanto possano sembrare piccole e delicate, le uova degli insetti sono molto spesso costituite da materiali estremamente resistenti e che rendono quindi difficile e laborioso il tentare di iniettare qualcosa al loro interno, “ora possiamo modificare il genoma di un insetto più liberamente e come vogliamo. In linea di principio, il nostro metodo dovrebbe lavorare in oltre il 90% delle specie di insetti“. Il sistema è il cosiddetto DIPA-CRISPR e per ora è risultato promettente in due specie diverse di insetti anche se resta da vedere come si potrà agire effettivamente sugli altri insetti.

Un nuovo rapporto tra uomo e animali

potenzialità degli insetti
Insetti (foto da Canva) – ecoo.it

Poter lavorare a livello del genoma sugli insetti è ovviamente importante. Non soltanto, come nel caso per esempio delle zanzare portatrici della malaria, per poter lavorare a un sistema che elimini una malattia così pericolosa, ma anche perché, come si legge nel report del team di scienziati che ha portato avanti l’esperimento: “gli insetti sono un tesoro di diversità e rappresentano possibilità infinite in qualità di strumenti di ricerca per rispondere alle domande fondamentali della biologia“. Un tesoro che va conservato agendo anche sui cambiamenti climatici.

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