Il primo incidente aereo di cui si abbiano notizie risale al 1908, quando il velivolo, ancora in fase di progettazione, stava effettuando un test
Se proprio si dovesse parlare di incidenti nell’aria non si potrebbe non annoverare il leggendario Icaro, che ha riempito pagine della mitologia greca, la cui impresa non può essere dimenticata. Icaro ottenne le ali da Dedalo, suo padre inventore, il quale, per far scappare entrambi dal labirinto costruì delle ali artificiali e le coperse di penne e piume. In questo modo Icaro e Dedalo sarebbero stati i primi esseri viventi a volare. Purtroppo, la giovane età ed il temperamento di Icaro lo portarono ad una sorta di auto sabotaggio. Affascinato dal Sole e dall’idea di volare sempre più in alto, non rispettò gli avvertimenti del padre, ed si avvicinò troppo alla stella. Il calore del Sole fece sciogliere le ali di cera e precipitare nel vuoto Icaro.
Questo mito viene utilizzato in psicologia come una sindrome tipica, di chi fallisce i propri obiettivi a causa di una sovrastima delle proprie conoscenze o capacità, accompagnata da un forte narcisismo. Questo si può considerare il primo incidente in aria della storia. Mentre per parlare di vero e proprio incidente aereo si deve arrivare al ventunesimo secolo con i fratelli Wright.
Il primo aereo, il primo incidente
I fratelli Wright, nonostante le controversie sui brevetti, sono stati considerati gli inventori ed i primi realizzatori dell’aereo. Non esattamente così come lo conosciamo. Difatti forse sarebbe più esatto chiamarlo velivolo. Il loro Flyer è riuscito a volare ben quattro volte in aria. Il primato in senso cronologico, era di far volare qualcosa più pesante dell’aria. Il dirigibile, o la mongolfiera, riuscivano a volare perché alleggeriti dall’aria calda contenuta all’interno. Mentre invece l’aereo dei fratelli Wright sfrutta il motore e le capacità delle ali di mantenere il corpo del velivolo in perfetto equilibrio.
L’incidente e le conseguenze
Dopo aver messo a punto la terza versione del Flight, Orville Wright decise di fare un test, dato che le ali questa volta erano di gran lunga più lunghe del Flight II. A bordo con sé portò il tenente Thomas Selfridge, che purtroppo fu la prima vittima da annoverare negli incidenti aerei. A causa della rottura di un’ala durante il test, l’aereo precipitò. Orville, incredibilmente, se la cavò con diverse fratture multiple, mentre il tenente perse la vita. Era il 1908.
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