Tutti conosciamo almeno uno stabilimento balneare. Ma quale è stato il primo nella storia italiana? Notizie e curiosità dal passato.
Lo stabilimento balneare come meta privilegiata per le gite fuori porta ha subito un boom dagli anni Cinquanta ad oggi, parallelamente al boom economico ed alla modifica dei costumi culturali. Già dall’antichità i romani amavano sfruttare la forza benefica e curativa dell’acqua, specialmente con le sorgenti termali. Dove le acque sulfuree e calde contrastavano con il freddo dell’acqua marina. In passato il mare era visto principalmente come uno strumento di spostamento, di scoperta di nuovi mondi attraverso la navigazione. Il suo ruolo ludico e refrigerativo è di tempi molto recenti. Anche se alcuni mosaici risalenti alle domus romane di Piazza Armerina in Sicilia mostrano chiaramente delle donne in bikini ante litteram.
Probabilmente che si tuffavano nelle sorgenti termali. Lo stabilimento balneare così come lo conosciamo oggi è frutto di una cultura molto più recente. Fare il bagno in mare, nonostante i 7mila chilometri di coste italiane, fino al secolo scorso era una pratica poco utilizzata. Anche perché le acque marine, con tutta la loro vastità, possono dare un senso di insicurezza e pericolo.
Per stabilimento balneare si intende quel luogo costruito si un’area data in concessione ad un privato, dove vengono offerti servizi a pagamento quali bar, esercizi di ristorazione, cabine doccia, ombrelloni e lettini in affitto, e tanto altro. In maniera completamente diversa, nel 1781 nasce il “Bagni Baretti“, il primo stabilimento balneare, seguendo un modello simile a quello delle acque termali.
Il console del re di Sardegna a Livorno, Paolo Baretti, ebbe l’idea per primo. Come succedeva anche in passato, era iniziata a passare nei ceti più abbienti la consapevolezza che l’aria e l’acqua di mare avessero un forte potere curativo e benefico. Dunque costruì un edificio sulla riva del mare, con tanto di cabine private. Con un sistema meccanico, mise a punto un modo per pompare l’acqua di mare direttamente all’interno delle cabine, di modo che le persone ricche che volevano beneficiare di questa risorsa non avevano bisogno di farsi vedere ‘spogliate’ in pubblico. Dopo poco diventò una metà turistica molto apprezzata. Ma si è dovuto attendere fino al 1828 prima che altri stabilimenti balneari iniziarono a prendere piede sulle spiagge.
Le prime costruzioni di stabilimenti balneari si trovavano comunque in Toscana. Dopo Livorno è la volta di Viareggio, che è diventata famosa proprio per l’accoglienza d’élite delle sue coste. Dal 1820 in poi erano presenti diversi stabilimenti, divisi tra uomini e donne. Queste ultime indossavano un costume di lana, un tessuto che anche se bagnato non aderiva eccessivamente al corpo della donna. E da lì fu una strada in discesa fino alle spiagge più popolari ed affollate che nel Novecento hanno reso celebre la costa romagnola. Non è passato molto tempo prima che arrivassero Juke Box e balli sulla spiaggia. Il resto lo conosciamo.
Dei nuovi legami tra la "carne finta" e gli stati di depressione sono emersi a…
Quante volte abbiamo mangiato i datteri a Natale? Dopo un pranzo abbondante, spesso accompagnano dolci,…
Indossi il cappello con il pon pon? In pochi sanno che potrebbe essere legato a…