A cura di Gianluca Rini
La maggior parte dell’energia prodotta secondo il progetto di Eddi Törnberg viene realizzata anche stando seduti e si inserisce perfettamente nell’ambito di una cultura come la nostra, che ci obbliga a stare seduti per la maggior parte del giorno.
L’energia elettrica è ricavata attraverso il calore corporeo della persona che sta seduta. Ma ci sono vari elementi che contribuiscono a creare energia elettrica in questo modo, come per esempio gli acidi naturali e gli zuccheri delle piante o il calore degli oggetti elettronici che stanno appoggiati sulla scrivania.
In questo modo ricaveremo sicuramente energia ecosostenibile che possiamo utilizzare per tutte le nostre esigenze. L’energia ecocompatibile costituisce davvero una risorsa fondamentale e, pensando all’energia pulita, non dobbiamo fare per forza riferimento a quella prodotta dal sole o dal vento.
Il progetto dello studente svedese dimostra infatti come l’energia green può essere prodotta in modi veramente alternativi, ai quali magari non abbiamo mai pensato.
Produrre energia pedalando: in Brasile pena ridotta per i detenuti
E a proposito di incentivazione delle ecoenergie, molto caratteristico è il sistema che è stato escogitato in Brasile. L’esperimento coinvolge i detenuti della prigione di Santa Rita do Sapucai, nello Stato brasiliano di Minas Gerais.
I prigionieri possono ridurre la loro pena, se pedalando producono energia che serve per illuminare la città. In pratica per ogni tre giorni di pedalate, i detenuti riducono la loro pena di un giorno.
L’iniziativa è stata messa in atto a partire da 90 giorni fa e il suo nome è “Projeto Luminar“. Si è pensato di riprodurre lo stesso sistema che si è soliti usare nelle palestre, le quali utilizzano l’energia prodotta dall’utilizzo delle biciclette ergonomiche per illuminare gli ambienti, in modo assolutamente green.
Il progetto fino a questo momento ha coinvolto 130 carceri ed è stata data la precedenza a quei detenuti che, avendo scontato ormai metà della loro pena, si sono distinti per buona condotta.
Naturalmente i turni per le pedalate si alternano, in modo da permettere a tutti di riposarsi e di avere la possibilità di vedere ridotta la loro pena. Il risultato è sicuramente a beneficio dell’ambiente.
Gilson Rafael Silva, direttore generale del carcere, ha spiegato: “I detenuti, a gruppi di tre, escono dalle loro celle alle 7.30 e pedalano fino alle 17.30, con un ‘ora e mezzo di pausa per pranzare e riposarsi. Sono otto ore di attività al giorno, dal lunedì al venerdì“.
Quella prodotta dai detenuti è energia cinetica assolutamente pulita, che può essere poi trasformata in energia elettrica usata per l’illuminazione, senza alcuna conseguenza per la sostenibilità ambientale.
L’impatto ambientale determinato da questo tipo di energia è infatti inesistente e si riesce a coniugare rispetto dell’ambiente e utilità “sociale”. Il tutto è infatti anche un modo per indurre alla sensibilizzazione ambientale, mettendo in evidenza come chi ha commesso dei reati può “riabilitarsi” agli occhi della società, contribuendo alla salvaguardia ambientale.
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