Perché chiamarlo hamburger se non è fatto di carne? La nuova proposta di legge vuole abolire la nomenclatura dei cibi a base carne per quelli a base vegetale.
Stiamo vivendo un’epoca in cui i concetti di sostenibilità, cruelty free e vegan si stanno diffondendo sempre di più. A riprova di ciò ci sono anche i dati che riportano un aumento di persone che si dichiarano vegane o vegetariane e che optano per una dita a base vegetale, sia per motivi etici che in un’ottica di sostenibilità ambientale, in termini di emissioni di anidride carbonica e produzione di polveri sottili.
Facendo seguito a questa “tendenza” il mercato ha cominciato ad adeguarsi: numerose start up hanno cominciato a dedicare fondi e ricerche alla produzione di alimenti non solo sostenibili, ma anche cruelty free. Un esempio possono essere le uova vegane, prodotte da derivati di legumi o fecola di patate, che rispondono alla doppia esigenza di accontentare i vegani e denunciare le condizioni terrificanti in cui vivono gli animali da allevamento intensivo.
La sintetizzazione della carne vegetale “stampata in 3D” in laboratorio, le alternative alle proteine animali quali seitan, derivati della soia e quant’altro sono altri esempi di questo shift di mercato. Nei market è oggi possibile reperire numerosi prodotti alimentari a base vegetale, che però continuano ad avere nomi a volte fuorvianti, che portano ad associare alimenti distanti tra loro per caratteristiche e valori nutrizionali.
Ed è proprio partendo da tale questione che in Commissione Agricoltura alla Camera è stata presentata una proposta di legge che vorrebbe vietare l’utilizzo dei nomi tipici dei prodotti a base di carne, come “hamburger”, “salsiccia”, “cotoletta” e “affettato”, se riferiti ai prodotti a base vegetale. Lo scopo sarebbe quello di tutelare il comparto della zootecnica, poiché il consumatore potrebbe essere portato a pensare di aver davanti un prodotto dalle stesse caratteristiche di uno a base di carne pur essendo prodotto da fonti vegetali.
Eppure l’Unione Europea, già nel 2020, ha vietato una proposta simile riguardante i prodotti alimentari vegan. In seguito la stessa cosa era successa anche relativamente alle bevande vegetali alternative al latte di derivazione animale.
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