Il tema della protezione animali e della loro cura non prende in considerazione solo le specie in via di estinzione o gli animali a rischio, ma si occupa anche di situazioni quotidiane di cui spesso neanche ci accorgiamo. L’abbandono e il maltrattamento degli animali, ad esempio, che vede il suo massimo picco -in negativo, s’intende- d’estate, quando molti cani e gatti vengono abbandonati in mezzo alle strade, con rischi per la vita degli animali ma anche degli automobilisti.
I dati sul randagismo in Italia non sono affatto incoraggianti: la recente uccisione di un automobilista a causa di un branco di cani randagi ne è l’esempio, così come l’aggressione subita qualche mese fa da un bambino. La Lav, infatti, dichiara che i dati relativi a questi animali domestici e al loro abbandono fanno rabbrividire: viene lasciato al suo destino un esemplare ogni 3 minuti. Ad oggi si contano mezzo milione di cani per le strade. Il taglio dei fondi per evitare questo fenomeno, unito al comportamento di questi esseri umani -se così si possono cambiare-, ha reso il fenomeno sempre più dilagante. E le proposte per gestire l’emergenza sono tra le più disparate, dall’adozione facilitata, al canile, oppure, l’eutanasia. Uno studio dice che ogni cane in canile costa dai 300 ai 1000 euro all’anno al Comune e quindi ad ogni contribuente: un costo che sicuramente vi sembrerà impegnativo da sostenere, ma che evita che questi animali -che dovrebbero essere animali di casa– finiscano in mezzo ad una strada, malati e denutriti.
Tra le tante buone cause, questa è una che è davvero il caso di sostenere. L’alternativa è alimentare il business delle finte adozioni e stipare gli animali affinché arrivino in Nord Europa e finiscano cavie della sperimentazione. Vi sentiti pronti a diventare complici di questa tragedia?
photo: Jim’s Photos1