Non tutti gli animali estinti o in estinzione rischiano la vita per colpa dell’uomo: alcune volte sono proprio le regole della natura e l’evoluzione della specie a prevederlo. È il caso delle coccinelle, tra cui sembra partita una vera e propria guerra tra differenti esemplari. L’allarme lo lancia una recente ricerca scientifica, che afferma il rischio della sparizione della più comune coccinella -rossa con i sette punti neri- a causa della combattiva cugina asiatica, la Harmonia axyridis.
La coccinella asiatica, chiamata anche arlecchino, è particolarmente aggressiva contro la specie più comune in Europa: l’errore è stato quello di importarla nel vecchio continente a metà degli anni ’90 per contrastare alcuni problemi biologici. Una scelta che all’epoca sembra assai efficace, ma che solo ora dimostra tutti i suoi limiti. La riproduzione e l’evoluzione della specie arlecchino sta mettendo seriamente a rischio la sopravvivenza della Septempunctata, la nostra comune coccinella.
Si avvicendano differente ricerche scientifiche sul tema, e tutte sembrano concordi nel lanciare l’allarme, dato che la coccinella arlecchino si nutre di insetti, uova di farfalle, bruchi e molti altri esseri viventi. E non rischia di mettere a rischio solo la coccinella dai sette puntini neri, ma anche e soprattutto quella bipuntata che in Gran Bretagna si è ridotta del 44% e in Belgio ben del 30.
Ora i ricercatori sono in azione per attuare un’efficace strategia di protezione di questi animali, senza però rischiare ripercussioni sugli altri esemplari, ma non è solo il regno animale ad essere intimorito dalla coccinella arlecchino: questa specie, infatti, è un flagello anche per i vitigni, e anche per questa situazione sarà necessario trovare un’adeguata soluzione.
photo: swg101
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