Ieri è stata approvata in linea definitiva dal Parlamento Europeo la nuova direttiva UE relativa alla protezione degli animali da test di laboratorio. Naturalmente, come per ogni novità che emerge dal Parlamento UE, la classe politica internazionale e gli specialisti di settore – quindi, anche quelli italiani – non si sprecano con commenti e polemiche. Vediamo insieme quali sono le opinioni degli esponenti nostrani sia del governo, sia della comunità scientifica e culturale.
L’ok al provvedimento si è verificato dopo la bocciatura riguardante la richiesta di rinvio portata avanti dall’Europarlamentare dell’Idv, Sonia Alfano, appoggiata da altri 40 deputati in fermento. A Strasburgo sono stati inoltre respinti gli emendamenti presentati dai Verdi per modificare alcuni punti della direttiva, giudicati particolarmente controversi come ad esempio la possibilità per gli Stati membri di mantenere legislazioni severe in materia di utilizzazione degli animali per esperimenti scientifici, ma non di adottarne di nuove (o almeno, non chiarito in maniera esplicita).
Le maggiori critiche al provvedimento europeo sono state diverse, in quanto rischierebbe di legittimare un aumento delle sperimentazioni su animali e quindi abbatterne le difese (in favore delle case farmaceutiche). L’unico a essersi dichiarato controcorrente è stato Paolo De Castro (Pd-Ds), presidente della Commissione agricoltura del Pe, il quale ha evidenziato come sia stato raggiunto un “buon compromesso su un testo ragionevole che rappresenta un progresso rispetto alle norme del 1986 nel rispetto delle esigenze scientifiche“.
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