Per la protezione degli animali arriveranno finalmente le etichette obbligatorie per le pellicce. Si tratta di un importante provvedimento stabilito dal Parlamento Europeo, che mira a rendere consapevoli i consumatori sul tema della tutela degli animali. Il provvedimento legislativo non riguarda solo le pellicce, ma anche tutti gli abiti realizzati mediante l’impiego di parti animali, che dovranno essere espressamente indicate nell’etichetta attraverso la dicitura “contiene parti non tessili di origine animale”. Un modo anche per sensibilizzare i più sul problema.
D’altronde non si può non parlare di un vero problema per ciò che concerne lo sfruttamento degli animali nell’ambito della moda. Sulla questione si è insistito anche in passato e probabilmente gli effetti delle varie campagne di sensibilizzazione si riscontrano nel fatto che sono diminuite considerevolmente le donne che affermano di indossare le pellicce. Si è passati dagli 8 milioni del 2002 ai 2,6 milioni attuali. In ogni caso non bisogna dimenticare che sono sempre molti gli animali allevati appositamente per essere impiegati nella realizzazione degli abiti.
Si spera che il provvedimento europeo rappresenti la tappa definitiva del percorso che ha visto diversi tentativi di lotta alla crudele pratica. Fra questi tentativi non possiamo non ricordare che anche Elisabetta Canalis ha posato senza veli contro le pellicce e inoltre importante è stata l’azione delle associazioni animaliste. Non dimentichiamo ad esempio l’appello degli animalisti leccesi per lo stop alle pellicce di animali.
Si può trattare dello stabilire definizioni e regole per vivere a impatto zero? A voi l’ardua sentenza.