La protezione degli animali è importante, anche perché il bracconaggio dei rinoceronti non si ferma. L’allarme è stato lanciato dall’Organizzazione mondiale per la conservazione della natura, che ha fatto notare come il numero dei rinoceronti africani continua a diminuire in maniera preoccupante. E la causa di tutto questo è sicuramente imputabile al bracconaggio, che mette seriamente in pericolo gli animali. Le regioni mondiali che sembrerebbero più a rischio da questo punto di vista ultimamente sarebbero Sud Africa, Zimbabwe e Kenya. Occorrono strategie urgenti.
Il problema consiste principalmente nel mercato illegale che interessa le corna dei rinoceronti e che rappresenta una minaccia da non trascurare. Spesso le corna degli animali vengono impiegate nell’ambito della medicina tradizionale caratteristica di alcune regioni del mondo, come ad esempio del Sud Est dell’Asia, spesso meta finale del commercio illecito. Poter contare su definizioni e regole per vivere a impatto zero significa anche riuscire a garantire l’opportunità di salvaguardare la biodiversità animale.
Quest’ultima si configura come una risorsa preziosa, anche perché va tenuto presente che l’estinzione della biodiversità spesso è più veloce dell’evoluzione. Di recente si è messa in atto una maggiore attenzione sul problema. Nel nostro Paese è stato dato il via ad un piano di sviluppo nazionale della biodiversità. Ma c’è ancora molto da fare.
A questo proposito, Richard Emslie, esperto dell’Organizzazione mondiale per la conservazione della natura, ha spiegato:
nonostante gli sforzi anti bracconaggio abbiano portato ad una crescita modesta delle popolazioni per entrambe le specie di rinoceronte, siamo ancora molto preoccupati sul crescente coinvolgimento delle reti di organizzazioni criminali e per il fatto che, senza un rapido stop a questa escalation, il numero dei rinoceronti del continente potrebbe di nuovo tornare in declino.