Si trova in Italia un luogo in cui puoi vivere l’esperienza del Medioevo all’interno di una fortezza risalente al decimo secolo. Ecco dove si trova
Le forme che può assumere il turismo soprattutto in un Paese ricco di storia e natura com’è l’Italia sono le più diverse. Non esiste forse borgo, paesino o località che non contenga in se un nucleo più antico, resti di un passato glorioso. E questo passato glorioso viene spesso posto al centro di musei ed esperienze didattiche.
Ma trattandosi proprio di qualcosa di lontano nel tempo, molto spesso il turismo che si crea intorno ai luoghi del passato è un turismo che potremmo definire statico, pensato più che altro per gli amanti di musei e gallerie d’arte. È per questo che è interessante invece l’esperimento che viene portato avanti ormai da diverso tempo in un piccolo borgo italiano dove è possibile tornare indietro al Medioevo e vivere i colori e gli odori dell’Anno Mille.
Esiste, nella Garfagnana provincia di Lucca, un castello che è anche una fortezza tra le più riconoscibili della zona. Si tratta della cosiddetta Fortezza delle Verrucole. Una fortezza che si è conservata nel tempo e che è adesso il luogo in cui torna in vita il passato medievale della regione. Come raccontato dal sito ufficiale dello archeopark Fortezza delle Verrucole, si tratta di un “museo vivente“.
Un museo in cui quindi oltre alla presenza di arredi e oggetti che riportano alla fine del XIII secolo le guide hanno anche il compito di trasportare i visitatori nella vita quotidiana che si svolgeva in un castello come la Fortezza delle Verrucole poco dopo l’Anno Mille. La struttura è pensata non solo per accogliere i visitatori nelle visite guidate ma anche per dare ai ragazzi e ai bambini modo di toccare realmente con mano la storia che si studia a scuola. L’archeopark Fortezza delle Verrucole permette per esempio ai gruppi di azionare uno dei macchinari simbolo degli assedi medievali: una bricole.
L’esperienza che si può avere del Medioevo entrando alla Fortezza delle Verrucole è di certo un modo per vivere il passato in prima persona, superando la rigidità dei musei tradizionali che possono invece contribuire a volte ad allontanare i giovani turisti. Un esperimento che sembra lontanissimo e che invece si può accostare per esempio a ciò che sta avvenendo in Valtellina, dove il passato torna in vita sfruttando non solo le capacità recitative degli attori divulgatori ma anche le più moderne tecnologie della realtà aumentata.
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