In estate ricomincia la vita all’aperto ma attenzione alle punture di insetto. Infatti, ogni anno, oltre 5 milioni di italiani sono punti da api, vespe e calabroni, stando ad Adnkronos. Di questi circa 1 milione finiscono in pronto soccorso, per fortuna la maggior parte con reazioni locali e non gravi. Le punture d’ape vanno per la maggiore.
Quando si parla di punture d’ape esistono ognuno ha il suo rimedio casalingo. Chi suggerisce bicarbonato, chi olio di oliva, alcuni aceto e limone. Questi rimedi, seppur diffusi, non hanno alcuna valenza scientifica. Come si può quindi intervenire subito in maniera efficace in caso di puntura d’ape?
Cosa fare in caso di una puntura d’ape
Dolore, gonfiore e arrossamento: questi i sintomi di una reazione locale da puntura d’ape. Di solito si risolvono nel giro di poco tempo, ma possono creare comunque disagio e fastidio. Come intervenire subito dunque per alleviare o almeno migliorare questi sintomi?
Si parte da pungiglione. Se rimasto incastrato bisogna rimuoverlo al più presto. Infatti se rimasto intatto nella pelle, questo può continuare in alcuni casi a pompare veleno. È abbastanza comune che il pungiglione rimanga incastrato perché quello delle api è dotato di piccoli uncini. I segreto per rimuoverlo senza danni è utilizzare oggetti dal bordo smussato come carte di credito o coltelli senza dentini, raschiando l’area intorno. Usando invece le classiche pinzette o simili si rischia di premere sull’apparato velenifero del pungiglione rilasciando ulteriori tossine.
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Dopo aver rimosso il pungiglione è opportuno procedere con impacchi freddi, per ridurre l’infiammazione. Si possono anche applicare creme antistaminiche. In farmacia se ne trovano di specifiche per le punture d’ape e di insetto.
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Per alleviare il gonfiore poi, è buona cosa tenere l’arto punto sollevato. Spesso infatti è proprio il gonfiore a spaventare e mettere in allarme chi è stato punto da un’ape. In certi casi l’area interessata può gonfiarsi fino a diventare il doppio ma niente panico, in rari casi è in corso un’infezione e il gonfiore tende a ridursi al massimo dopo qualche giorno.