Non è mai piacevole essere il bersaglio delle zanzare che, oltre a succhiarci il sangue, ci lasciano delle enormi e fastidiose bolle
L’estate stia giungendo alla conclusione e le città stanno riaccogliendo i molti vacanzieri partiti per le ferie. Presto dunque si tornerà alla classica vita di tutti i giorni, dove le piacevoli cene estive sulla bagnasciuga resteranno un ricordo indelebile nella nostra mente. Così come le serate con gli amici o in famiglia.
Restano certamente i ricordi, condivisi a più non posso sui propri canali social, l’abbronzatura ancora per un po’ e le bolle delle zanzare che, come freccette si sono lanciate su di noi per colpirci a più non posso. Con questi insetti volanti, abili succhiatori di sangue, però dovremmo fare i conti ancora per molto tempo, visto che a ottobre, mese non più freddo come qualche anno fa, queste si sentono autorizzate a ronzare e a pungerci.
Le zanzare, sebbene le piccole dimensioni, sono tra gli insetti maggiormente pericolosi per l’uomo. Non a caso queste possono essere vettori di tantissime malattie come dengue, febbre gialla, chikungunya ed encefalite. Senza poi dimenticare malaria, filariosi e il morbo di Lyme. Malattie che si possono prendere anche in Italia, come documentato dai recenti casi di West Nile.
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Certo è raro ammalarsi, ma è una possibilità. Quello che invece non manca mai sono le bolle che questi simpatici insetti emofagitosi ci lasciano. Oltre al classico e fastidioso prurito, alcune di queste tendono ad essere molto grandi e a impressionarci. Spesso capita che i pomfi si possono infettare, soprattutto se si grattano ripetutamente. Questa azione, non solo danneggia la pelle, permette ai batteri di infettare la zona colpita. I segni che indicano una possibile infezione sono la presenza di bus intorno e dentro la bolla, aumento di arrossamento, gonfiore e dolore e la comparsa di vescicole e/o bolle.
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Ma non solo perché in alcuni casi, queste punture possono fare allergia con sintomi simili a quelli delle reazioni non allergici. Con una differenza: i pomfi saranno più estesi e molto pruriginosi che nei casi peggiori possono portare a tachicardia, nausea e difficoltà respiratorie. Ma anche, per fortuna molto raramente, causano anche shock anafilattico. Ma se bolle si dovessero gonfiare, diventare livide e, una volta rotte assomigliare a rilasciare acqua come vesciche potrebbe essere la sindrome di Skeeter.
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