In vista del possibile razionamento dell’energia, è importante valutare come risparmiare. E in quest’ottica il contatore può essere un grande aiuto
La guerra tra Russia e Ucraina ha portato a una crisi energetica che ha coinvolto tutta l’Europa. Colpa soprattutto di una speculazione compiuta nei mercati internazionali che, a causa dello scarso approvvigionamento dei governi europei, si sta compiendo alzando i prezzi delle risorse di prima necessità. Una speculazione che si è manifestata, poi, con gravissimi e carissimi rincari finiti sulle spalle dei cittadini.
Tutto ciò naturalmente si traduce in grandi difficoltà per il mantenimento di un sufficiente risparmio economico. E proprio per questo motivo che famiglie e singoli sono chiamati a un inevitabile risparmio energetico in vista dell’autunno e dell’inverno. Proprio per questo motivo il Governo, seppure non si conoscono ancora le modalità di attuazioni, potrebbe ricorre a un razionamento dell’energia.
Come il contatore influisce sul risparmio
Il Governo, secondo quello che filtra dalle stanze di Palazzo Chigi, starebbe al lavoro per la creazione di un obbligo normativo che regoli la temperatura di casa entro, e non oltre, i 19 gradi. Ovvero un grado al di sotto alla normalità degli anni passati. Da Bruxelles, il Parlamento Europeo continua a mandare moniti e consigli sull’abituarci a un po’ di freddo tanto da suggerire di iniziare a fare le docce fredde. Per il risparmio in bolletta, alcuni chef hanno proposto poi la cottura della pasta a freddo.
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L’Italia, inutile negarlo, sta pagando la lunga assenza di un piano che le avrebbe potuto permettere di superare la dipendenza energetica. Sebbene sia il caso – e per questo il Governo italiano è al lavoro – di attuarne uno è bene sottolineare fin da ora che per realizzarlo servirebbero moltissimi anni e altrettanti investimenti. Addirittura si sta lavorando a piano di energia pulita a trazione nucleare. Il Primo Ministro uscente, Mario Draghi, al momento sta anche valutando a un taglio obbligatorio del 5% giornaliero nelle ore di punta mentre l’Unione Europea ne ipotizza uno con un taglio del 10 % su base mensile.
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A decidere e a individuare le fasce di intervento, ma anche a stabilirne le modalità saranno però le società di distribuzione. E proprio qui entrano in gioco i contatori. Quelli digitali, infatti, potranno gestire il depotenziamento. Ovvero lo stesso che poi viene compiuto su richiesta dell’operatore agli utenti morosi. Questi contatori gestiscono fino a 3 kilowattora di potenza elettrica. Dunque, secondo i tagli previsti, 0,15 kWh, dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle ore 18.0o