Quando non sappiamo a chi lasciare momentaneamente il nostro cane, ci rivolgiamo a un dog sitter: cerchiamo di capire come farlo al meglio.
Professionista che si prende cura dei cani in collaborazione con i proprietari per soddisfare le necessità degli animali, il dog sitter è la figura professionale alla quale facciamo ricorso quando siamo in difficoltà e non sappiamo a chi lasciare temporaneamente i nostri amici a quattro zampe. Si tratta di un servizio sempre più richiesto e gli stessi proprietari di cani di volta in volta vanno alla ricerca di servizi sempre più accurati. Ma non tutti sanno davvero a chi rivolgersi in caso di necessità e quali sono le tariffe.
Quello dei dog sitter, del resto, non sembra essere al momento un settore regolamentato: in media, il prezzo di un dog sitter per un’ora di servizio si aggira intorno ai 12 euro, ma questa tariffa è destinata a variare. Dobbiamo innanzitutto considerare che molti di questi professionisti differenziano il servizio anche in base al fatto che debbano farlo con tariffa oraria o che debbano accudire l’animale per l’intera giornata. Appare chiaro che – trattandosi di un servizio a chiamata – si risparmia sulla lunga durata, ovvero se il professionista deve tenere il nostro cane per un giorno intero non conteggerà mai 12 euro all’ora per 24 ore, ma provvederà a fare un prezzo forfettario.
Allo stesso tempo, dobbiamo essere consapevoli di dover retribuire in maniera maggiore il dog sitter se la nostra chiamata arriva con urgenza e si richiedono delle prestazioni non puntualmente convenute. Se il professionista deve spostarsi presso il domicilio del proprietario dell’animale, ad esempio, potrebbe chiedere un supplemento, così come può essere previsto in base alla taglia dell’animale o alla presenza di servizi specifici.
Altro fattore che determina una tariffa è anche quello che riguarda la capacità professionale di chi deve accudire il nostro amico a quattro zampe: se c’è infatti chi si improvvisa dog sitter, magari per sbarcare il lunario negli anni dell’università, sono anche in tanti coloro che hanno un’esperienza e formazione specifica, per cui pretendono di essere pagati in base alle loro competenze, frutto anche della frequentazioni di corsi di aggiornamento.
Le tariffe riguardano poi una serie di necessità: come detto, la tariffa media oraria è di circa 12 euro, ma è evidente che la prestazione debba avere un tariffario minimo. Non stupiamoci dunque di dover spendere 10 euro per una passeggiata di mezz’ora, perché in quel caso paghiamo comunque la chiamata al professionista. Nello stesso tempo, l’urgenza e la chiamata notturna vanno adeguatamente retribuite: ci vuole poco, in questi casi, ad arrivare a circa 30 euro all’ora.
La stessa cifra di 30 euro è quella che viene equamente corrisposta nel caso in cui il proprietario dell’animale deve stare fuori per un giorno intero: se chiaramente il dog sitter dovrà restare per tutta la giornata con l’animale, perché il nostro amico a quattro zampe ha necessità specifiche, anche in questo caso il professionista può richiedere una tariffa più alta per i propri servizi.
Tariffa che aumenta anche nel caso in cui il professionista abbia a disposizione una pensione per cani, in cui poter accudire giorno e notte il nostro amico a quattro zampe. Alcuni siti web mettono a disposizione dei form online da compilare per scoprire quello che ci costerà il dog sitter, senza avere poi brutte sorprese. C’è chi all’agenzia, magari preferisce il singolo e sfrutta il passaparola per scegliere il miglior professionista possibile, in ogni caso c’è un’ultima cosa da sapere.
Abbiamo detto che spesso scegliamo il professionista in base a esigenze economiche, quindi puntando al risparmio, oppure chi fa il dog sitter lo fa per arrotondare. Ma occorre avere la consapevolezza che si tratta di un vero e proprio lavoro e come tale va contrattualizzato. Non esiste una normativa specifica, né un contratto proprio di questo tipo di collaborazioni, ma si fa ricorso al cosiddetto contratto di deposito di tipo oneroso, disciplinato dagli artt. 1766 e seguenti del Codice Civile.
In base a questa tipologia contrattuale, il “depositario” – in questo caso appunto il dog sitter – è tenuto alla custodia del bene che viene depositato, che è appunto il cane, e alla sua restituzione una volta che questo venga richiesto. Per chiarire, il dog sitter custodisce il nostro amico a quattro zampe con quella che il diritto civile definisce “la diligenza del buon padre di famiglia”, per poi restituirlo al proprietario alla scadenza del termine. Con questa tipologia di contratto, qualsiasi cosa accada al nostro cane mentre si trova col dog sitter, quest’ultimo è tenuto a darne conto al proprietario, anche da un punto di vista legale.
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