Simboleggia forza e longevità, oltre che vantare un aspetto rigoglioso e maestoso: la quercia è una delle piante più amate. Ecco dove si trova quella più grande d’Italia
Appartiene alla famiglia delle Fagaceae e vanta un aspetto maestoso, dalle grandi dimensioni dovute alla sua longevità, ma anche rigoglioso. Pianta nobile tra le più amate, la quercia vanta un fascino unico ed una storia molto significativa. Albero della vita secondo i celti, vi sono alcune proprietà riconducibili ad esso, come quelle terapeutiche utilizzate in fitoterapia. Simbolo di forza e vigore, la quercia ha spesso ispirato anche alcune forme d’arte, proprio per il suo affascinate aspetto e per la storia che spesso contraddistingue questi alberi secolari.
Celebre la poesia quanto mai attuale di Giovanni Pascoli, “La quercia caduta”, che proprio per la longevità che contraddistingue questa particolare pianta, la sua morte viene utilizzata come figura retorica con cui poter rappresentare l’egoismo umano. La quercia infatti ha il potere di attraversare i secoli, testimone di numerosi episodi storici, per giungere fino ad oggi, lasciandoci sospirare per la bellezza del mistero di quel tempo a noi inafferrabile. Esiste un particolare esemplare, il più grande e storico in tutto il territorio italiano, radicato da centinaia d’anni: le sue dimensioni sono titaniche.
Quercia più grande d’Italia
Rappresenta la longevità e la forza, proprio per le qualità che la contraddistinguono nel mondo verde. La quercia, tra le piante più amate, dall’immagine maestosa ed affascinante, vanta la capacità di resistere al passare del tempo in modo straordinario, fattore che spesso ne determina le dimensioni mastodontiche. Tra le tante querce che in Italia vantano una lunghissima storia alle spalle, testimoni di eventi storici unici e usanze antiche, una in particolare si aggiudica il titolo di più grande e longeva d’Italia.
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Si trova a Bertiolo, più precisamente nella frazione di Sterpo, in Friuli Venezia Giulia, è alta 21 metri e vanta ben 7 metri di circonferenza. Si stima che possa avere tra i 500 e i 600 anni, ed è situata in un parco della tenuta privata di Villa Colloredo Venier. Presente in quel luogo dal 1500, è rimasta l’unica superstite di un grave incendio che rase al suolo il castello prima facente parte dell’area. Non rimase nulla del complesso fortificato, solo la resiliente quercia, che avrebbe visto anche numerosi altri episodi storici.
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Il suo incavo, ad esempio, è così grande che durante la seconda guerra mondiale veniva utilizzato dai partigiani per nascondersi. Il passaggio, ora nascosto dal muschio, è ancora visibile, per raccontare la testimonianza storica della quercia. Le sue dimensioni sono titaniche, e ammirare dal vivo esemplari come questo rappresenta un’esperienza sensoriale che permette di percepire tutta la forza della natura. Occasione importante per ridimensionare quella che troppo spesso consideriamo centralità dell’essere umano rispetto alla terra, che ci precede e succederà.