Se la bella stagione porta tanti a passeggiare in spiaggia occorre conoscere quelli che potrebbero essere i nuovi pericoli anche per il tuo cane mentre vi trovate insieme sul bagnasciuga
Purtroppo, le conseguenze dei comportamenti umani continuano a moltiplicarsi e diventano spesso un vero e proprio pericolo per tutte le forme di vita esistenti. Nel caso specifico dello strano fenomeno che potrebbe capitarti di vedere in spiaggia il pericolo è non soltanto ambientale ma anche per la sopravvivenza stessa delle città.
E si tratta di una situazione che in almeno una città molto importante, Londra, sta provocando situazioni di disagio ai cittadini e centinaia di ore di straordinario a chi si occupa di mantenere il sistema città pulito e funzionante. Eppure per evitare il problema e soprattutto il pericolo per te e per il cane se siete in spiaggia basterebbe un comportamento umano un po’ più coscienzioso.
Pericolo in spiaggia, tieni il cane lontano da questo oggetto
Immagina di trovarti a passeggio sul bagnasciuga con il tuo cane, in un momento in cui magari la spiaggia è totalmente deserta. E immagina che a un certo punto il tuo cane si interessi di uno strano oggetto di colore biancastro e che ricorda vagamente una pietra. Una pietra di dimensioni piuttosto ragguardevoli. Prima di pensare però che si tratti di un qualche animale marino che purtroppo è morto ed è quindi stato portato dal moto ondoso sulla sabbia ti renderai conto che non è una creatura vivente.
A meno di non considerare l’inquinamento e i suoi prodotti come creature viventi. Perché quello che potresti stare guardando in spiaggia con il cane che cerca di annusarlo è quello che in gergo è stato battezzato fatberg ovvero iceberg di grasso. Il prodotto di tutte le volte che senza pensarci hai buttato l’olio nello scarico del lavandino della cucina. I fatberg, che si stanno moltiplicando e stanno trasformandosi in un vero e proprio pericolo per la tenuta dei sistemi fognari globali, altro non sono che accumuli di grasso e olio da cucina che, degradandosi in glicerolo e acidi grassi, si mescolano al calcio naturalmente disciolto nell’acqua dando vita a questa sorta di gigantesche pietre che assomigliano a saponette fuori misura.
La raccolta differenziata può salvarci
Nel grande panorama di ciò che occorre fare per una buona raccolta differenziata ci si concentra molto spesso sugli oggetti di plastica e di carta, che vanno ovviamente avviati al riciclo per potersi trasformare in nuovi contenitori e nuovi oggetti limitando così l’utilizzo di risorse ambientali. Ma ci sono altri tipi di rifiuti che devono essere trattati con attenzione e tra questi ci sono gli oli della cucina. Che sia l’olio della frittura, che sia l’olio della scatoletta di tonno o del barattolino dei sott’oli devi assolutamente evitare che questa sostanza prenda la via delle fogne. Oltre a creare un film sopra l’acqua e rendere quindi i percorsi di depurazione più complessi, il grasso può infatti creare dei veri e propri tappi mescolandosi con il calcio presente nell’acqua e provocare anche il fenomeno dei fatberg quando questi accumuli si staccano dall’interno delle tubature e raggiungono il mare.