Il Quinto Conto Energia è ormai diventato legge, ma differenti sono le insoddisfazioni da parte degli addetti ai lavori del settore delle fonti rinnovabili, in particolare del fotovoltaico. La situazione sui finanziamenti per molti non si rivela soddisfacente. Questo accade perché i tagli iniziali sono del 30%, ma si cercherà di arrivare gradualmente al 50%. Si prevede infatti che, rispetto ai 6 miliardi di euro stabiliti, ci sarà solo un aumento di 3 miliardi di euro. Dati che non possono contribuire in maniera efficiente a salvaguardare la crescita di un settore fondamentale per lo sviluppo sostenibile.
A cura di Gianluca Rini
A questo proposito è intervenuto Averaldo Farri, consigliere delegato Power-One, il quale ha dichiarato: “Il V Conto Energia presenta elementi di estrema criticità e, nonostante le rassicurazioni che provengono dal Ministero per lo Sviluppo economico, causerà serie conseguenze per le industrie e per tutti gli operatori del settore fotovoltaico italiano. Il Ministero avrebbe dovuto ascoltare chi ha saputo investire in Italia ed ha difeso occupazione e crescita nel nostro Paese.”
I finanziamenti previsti per il Quinto Conto Energia non consentono di portare avanti gli investimenti adeguati. E questo sicuramente fa riflettere, anche perché il governo tecnico ha l’obiettivo di rilanciare la difficile situazione economica in Italia.
Si tratta in sostanza di finanziamenti penalizzanti, che non renderanno così conveniente la produzione di energia pulita a partire dal ricorso alle rinnovabili. Il settore rischia di non essere più molto competitivo e di entrare in crisi. Gli svantaggi sono anche per i conti pubblici.
Il fotovoltaico italiano è in crescita
A cura di Gianluca Rini
Il Quinto Conto Energia è ormai diventato realtà, dopo una lunga battaglia condotta anche da parte delle associazioni del settore delle rinnovabili, che non volevano rinunciare agli incentivi per il ricorso alle ecoenergie. Dopo che sono stati stabiliti i provvedimenti relativi ai decreti per le rinnovabili, è continuata a manifestarsi una certa insoddisfazione per i risultati ottenuti, perché in molti non vedono nel Quinto Conto Energia, nelle modalità in cui è stato stabilito, un trampolino di lancio per il fotovoltaico. Eppure, nonostante tutto questo, il fotovoltaico italiano è in crescita.
A dimostrarlo è stato un report portato avanti da Ubisol, che si basa sui dati ufficiali del Gse. È emerso nello specifico che nel 97% dei comuni italiani si utilizzano i raggi del sole per produrre energia pulita.
Fra le regioni italiane che occupano i primi posti della classifica dei maggiori produttori di energia solare troviamo la Puglia con 26.563 impianti, la Lombardia (55.879 impianti) e l’Emilia Romagna, la quale ha attivato 35.820 impianti.
Alcune città in particolare sono attive nello sfruttamento dell’energia solare: Roma, Perugia, Padova, Trento, Forlì, Rimini, Modena, Cesena e Sassari.
Sono elementi che lasciano ben sperare per un settore in grado di favorire la crescita occupazionale e capace di portare avanti uno sviluppo sostenibile che possa dirsi tale. Forse il Quinto Conto Energia non sarà in grado di soddisfare tutte le aspettative, come in molti hanno notato, tuttavia la speranza è che non metta in crisi il settore delle fonti rinnovabili in generale e del fotovoltaico in particolare.
Le critiche sul decreto per le rinnovabili elettriche
A cura di Gianluca Rini
Il Quinto Conto Energia 2012 è già stato predisposto. Il processo che ha portato al decreto definitivo è stato lungo e tortuoso e ha visto dispiegarsi le proteste da parte delle associazioni del settore, le quali hanno ritenuto poco produttivo un provvedimento che sostanzialmente non sembrava fare nulla per mandare avanti un settore produttivo al massimo e fondamentale per garantire lo sviluppo sostenibile nel nostro Paese. In ogni caso, nonostante l’accordo sembrasse essere raggiunto, le proteste e le critiche continuano a farsi sentire, sia da parte delle associazioni che da parte dell’Unione Europea.
Assosolare nello specifico ha dichiarato: “In un momento di generale crisi, ci si aspettava un provvedimento unicamente “riequilibrio” sul fronte del sostegno a soluzioni innovative nel settore dell’accumulo e della programmabilità degli impianti fotovoltaici, come più volte richiesto”.
SOS Rinnovabili ha affermato che quella intrapresa dal Governo non è la strada giusta per far crescere il Paese, anche perché il sistema approvato non farà altro che aumentare i costi sia per i produttori che per i cittadini.
D’accordo anche Natalizia, Presidente Gifi-Anie, che definisce il Quinto Conto Energia: “una legge punitiva che contingenta il mercato fotovoltaico senza dare il giusto slancio per raggiungere la piena competitività del settore.”
Il Commissario Europeo all’Energia Guenter Oettinger ha riferito di vedere il sistema dei registri come un peso inutile, che porta ostacoli dal punto di vista burocratico. Inoltre vede come assolutamente negativa l’azione di taglio degli ecoincentivi per le rinnovabili elettriche.
Le imprese agricole sono penalizzate?
A cura di Gianluca Rini
Il quinto Conto Energia 2012 non ha fatto molto piacere a Confagricoltura, perché, secondo ciò che è stato dichiarato, i provvedimenti messi in atto dal Governo penalizzerebbero le imprese agricole. Secondo Confagricoltura i decreti governativi dimostrano che il Paese non crede nella green economy e nel ruolo fondamentale che le imprese agricole hanno per il ricorso all’energia alternativa. Confagricoltura cita anche degli esempi, per far comprendere come i decreti sulle energie rinnovabili non fanno altro che discriminare le imprese agricole.
Viene detto ad esempio che il quinto Conto Energia non mette sullo stesso piano i fabbricati rurali e gli altri edifici. Inoltre ci sarebbero delle restrizioni per le serre fotovoltaiche. Queste ultime in base alla legislazione precedente potevano essere ricoperte da pannelli solari fino al 50%. Adesso invece la percentuale è scesa al 30%.
In particolare nella nota di Confagricoltura si può leggere: “Nonostante il lavoro svolto in Conferenza unificata per migliorare i provvedimenti proposti dai ministeri competenti, i risultati non sono positivi. La nuova regolamentazione, che oltretutto giunge con un inaccettabile ritardo di dieci mesi rispetto a quanto indicato dal decreto legislativo 28/2011, ha apportato solo limitati e marginali miglioramenti. Il ministero per le Politiche agricole non avrebbe dovuto avallarla“.
Secondo Confagricoltura ad essere penalizzati sono in particolare i piccoli impianti come quelli a biogas che si rivelano essenziali in agricoltura. Ci sarebbe stata una disattenzione complessiva verso le imprese agricole e sulla funzione che esse hanno in termini di sostenibilità ambientale.
Al via il 27 agosto 2012
A cura di Gianluca Rini
Il Quinto Conto Energia 2012 prenderà il via il 27 agosto 2012. Una buona notizia dunque, dopo che l’inizio dell’erogazione dei nuovi ecoincentivi per il fotovoltaico era stato più volte rimandato. Tra l’altro è stato reso noto che gli incentivi totali che saranno messi a disposizione di chi decide di fare ricorso alle energie rinnovabili sono pari a 6 miliardi di euro, una cifra considerevole, se si pensa ai vari tagli netti che erano stati inizialmente annunciati e che avevano visto la protesta da parte delle associazioni del settore.
Buone notizie quindi, che arrivano direttamente dal comunicato rilasciato dal Gestore dei Servizi Energetici, sul quale si può leggere: “Il GSE ha comunicato all’Autorità per l’energia elettrica e il gas l’aggiornamento, a oggi, del costo cumulato annuo per gli incentivi pari a 6 miliardi di euro per 14.300 MW di potenza installata, equivalenti a oltre 400mila impianti fotovoltaici in esercizio. L’Autorità, con propria delibera del 12 luglio, ha determinato il raggiungimento del valore annuale di 6 miliardi di euro e ha fissato il 27 agosto quale data di decorrenza delle nuove modalità di incentivazione disciplinate dal decreto 5 luglio 2012”.
Il quinto Conto Energia si rivela fondamentale per portare avanti quello sviluppo sostenibile su cui il nostro Paese potrebbe contare. Il settore delle ecoenergie possiede molte potenzialità, tutte da sfruttare in vista di una ripesa economica necessaria, oltre che naturalmente in vista di una determinante sostenibilità ambientale.
E nonostante siano stati fatti dei passi avanti sugli ecoincentivi, le associazioni fanno presente che siamo in presenza ancora su diverse difficoltà, con si scontrano le imprese che operano nel settore dell’energia pulita in generale e dell’energia solare in particolare. Molte aziende infatti rischiano di chiudere o di essere costretti ad effettuare dei licenziamenti gravosi.
Non bisognerebbe arrivare a questo, perché si rischia veramente di mettere in crisi un settore fondamentale nell’economia italiana, che ha saputo rilanciare l’occupazione in un momento di grosse difficoltà.
D’altronde non va nemmeno trascurato il fatto che il settore delle fonti rinnovabili è in grado di apportare numerosi benefici in termini di impatto ambientale, contribuendo in modo efficiente a non aggravare la già complessa questione dell’inquinamento ambientale.
Sicuramente saranno in molti ad attendere con speranza la data del 27 agosto 2012, sperando che veramente il quinto Conto Energia sia in grado di preservare un settore importante per la crescita nel segno dell’ecosostenibilità.