La raccolta differenziata della carta permette la sua ottimale gestione e la possibilità di riutilizzarla per usi futuri, inserendola dunque tra la categoria delle materie prime dal basso impatto ambientale. Oltre alla questione del riciclo della carta, è importante sottolineare che anche un comportamento di consumo critico può aiutare nell’aumento del ciclo di vita di un prodotto: utilizzare i fogli di carta ambo i lati, ad esempio, ci aiuterà a risparmiare denaro e tutelare l’ambiente. Una volta gettata via, una politica accurata di smaltimento dei rifiuti ci permetterà di portare la carta a nuova vita, anche se esiste molta confusione tra carta, cartone e materiali affini e quindi il rischio di confusione e di errore è assai elevato.
Non essendoci foreste in Italia, l’industria della carta importa il materiale necessario per la produzione dall’estero; un costo che si può ammortizzare con una migliore capacità di riciclaggio dei rifiuti. In Italia, infatti la carta e il cartone generano una quantità di rifiuti pari al 30% del totale, una risorsa non indifferente se si pensa che questi la gestione di rifiuti come questi può portare alla creazione di nuova carta riciclata.
La carta bianca, la più amata dagli italiani
La carta bianca è tradizionalmente la più utilizzata: ricavata dalla fibra di cellulosa, deve il suo colore così limpido e pulito a due differenti processi, dove uno vede l’utilizzo del cloro e l’altro no.
Le risorse naturali impiegate nel primo processo chimico, in primis l’acqua, dimostrano come si tratti di un metodo poco attento alla tutela ambientale, senza contare l’energia elettrica utilizzata per raggiungere l’obiettivo. Inoltre, la creazione di nuova carta -qualsiasi uso se ne faccia- comporta l’impiego di cellulosa, impossibile da ottenere se non dal taglio di alberi: se in alcune zone l’abbattimento può essere programmatico e correlato ad una nuova semina, in altre -come purtroppo sappiamo- il rischio concreto è quello della deforestazione.
La carta bianca che invece si ottiene senza l’impiego del cloro viene definita carta ecologica, da non confondere con quella riciclata. Il che genera non poca confusione.
Carta ecologica e carta riciclata sono la stessa cosa?
La carta ecologica e la carta riciclata non si ottengono allo stesso modo, sebbene entrambe puntino a una maggiore protezione dell’ambiente.
La carta ecologica può essere sia carta bianca sia carta ottenuta da un processo di smaltimento rifiuti tramite raccolta differenziata. La differenza principale che ne emerge rispetto la carta bianca è il fatto che il colore così perfetto non deriva dall’utilizzo di sostanze chimiche inquinanti. Resta comunque il problema dell’utilizzo di risorse naturali come l’acqua, ma l’utilizzo dell’ossigeno come sbiancatore riduce molto il livello di inquinamento ambientale.
La scelta migliore dunque è quella proveniente dalla raccolta della carta già utilizzata: il materiale proveniente da un sistema di riciclaggio della carta, infatti, non deriva dal disboscamento delle foreste bensì da carta da macero. Con questa scelta, oltre a tutelare gli alberi, si risparmia la presenza e la gestione dei rifiuti nella discarica, con un beneficio anche economico.
Se vuoi approfondire il tema del riciclaggio della carta, ecco qualche articolo che fa al caso tuo:
Carta, 5 modi per riutilizzarla e riciclarla
Fare la carta in maniera ecologica
Tutela ambientale: Greenpeace, guida verde sulla carta